NOCI (Bari) – Un buon libro, un pubblico intimo ed il sentore di normalità.
Lo scorso 23 ottobre, presso la libreria Mondadori Point di Noci, lo scrittore Francesco Picca è stato il primo autore a ri-tornare in libreria dopo un lungo periodo di stop, dovuto alla pandemia, per presentare il suo nuovo libro “Lacca”. Intervistato da Marghe, proprietaria della libreria, l’autore ha raccontato della sua opera, edita circa un anno fa da Bertoni Editore, che raccoglie 19 brevi racconti. Alla prima domanda su come mai abbia scelto per la seconda volta (la prima opera si chiama Chiave 21) di scrivere una raccolta di racconti piuttosto che un romanzo, ha affermato con assoluta certezza che il suo è un modo per riporre nelle mani del lettore le chiavi di ogni singola porta, egli infatti può scegliere se chiudere o aprire a nuove immagini, quale sorte o volto dare ai personaggi o in quale scenario collocarli.
La lettura di Lacca inizia con Ottobre, un mese denso di significato per Picca che ha scelto di aprire la sua raccolta partendo dal periodo in cui ne ha scritto la sua chiusura e perfezionata. Si prosegue con Magnolia, dedicato ad un ex avvocato brasiliano diventato clown per scelta. Giunto a Taranto, dove incontra l’autore, tiene un piccolo discorso per dar voce al suo progetto di sostegno medico-sanitario alle famiglie delle favelas. Il racconto nelle parole dello scrittore di questa figura ha appassionato gli uditori, ha permesso di ritoccare con mano quanta passione, coraggio e dedizione siano necessari per perseguire i propri sogni. Ed infine, ci si è imbattuti nella descrizione di Ginevra, una donna irrinunciabile, ricettacolo di attenzioni, presenza fissa e costante all’interno del Circolo ARCI di Cesena, dove l’autore ha vissuto per alcuni anni.
Lacca è sicuramente un prodotto di qualità, in un panorama confuso e saturo, lo si evince dal titolo, delicato, scelto per ricordare il profumo di lacca che le donne, qualche tempo fa, utilizzavano per i propri capelli ed anche dalla copertina, fortemente evocativa, intreccio tra le diverse forme d’arte.
Prima di concludere, Picca ha avviato un piccolo colloquio con i presenti sull’importanza della lettura e sul saper discernere tra le mille proposte che compaiono nelle librerie. Infine, ha voluto sottolineare il ruolo terapeutico della scrittura, che serve a chi la pratica per puro piacere, a chi la usa come arma per scoprire se stessi, a chi un domani potrebbe farne lavoro.
L’incontro, prima della pubblicazione dell’ultimo DPCM, è parso un timido e confortante ritorno alla normalità, in un autunno che ci chiede ancora pazienza e ulteriori sforzi non soltanto sociali, ma anche culturali.