NOCI – il festival letterario “Chiostri e Inchiostri” si è concluso con grande successo lo scorso 30 luglio, ma la direzione artistica ha fortemente voluto organizzare uno spin-off in compagnia di un autore di grande spessore, di quelli che raramente capita di poter ospitare in quel di Noci.
Lo scorso 5 settembre, infatti, nella splendida cornice del Chiostro delle Clarisse,dopo le ore 20:00, Alain Elkann ha presentato il suo ultimo libro “Adriana e le altre”. Con l’autore ha dialogato Piero Ricci, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia.
Alain Elkann non ha certo bisogno di troppe presentazioni: marito di Margherita Agnelli, padre di Ginevra, John e Lapo ma soprattutto conduttore televisivo e scrittore con alle spalle una carriera di tutto rispetto. Certamente Elkann non è uno di quegli autori che mettono tutti d’accordo, anzi. C’è chi adora il suo stile sobrio ed elegante (quasi d’altri tempi) e chi lo considera classista e radical chic. Prova ne è la polemica esplosa solo qualche mese fa riguardo al giudizio espresso dallo scrittore sul comportamento di alcuni adolescenti sul treno per Foggia. In molti hanno subito tacciato Elkann di razzismo e di insultare le persone più indigenti.
“Non mi aspettavo sinceramente di dover rispondere ancora a questa domanda, ma solo di essere qui con voi a presentare il mio libro”- ha esordito con ferrea eleganza Elkann “stuzzicato” dalla domanda di Piero Ricci. Subito dopo, però, ha voluto chiarire che la sua è stata solo una osservazione su un comportamento irrispettoso da parte dei ragazzi e su quanto si sentisse avulso e distante dal loro mondo.
“Gli italiani hanno una grande virtù: il buon senso. E questo dovrebbe consentire di discernere!”- ha detto Elkann.
Venendo al romanzo, “Adriana e le altre” è costituito da una serie di racconti che offrono uno spaccato della generazione nata attorno agli anni 50/60. Le protagoniste sono prevalentemente donne: mamme, nonne, figlie, bambine (ma c’è anche qualche uomo). Attraverso personaggi diversi tra loro dal punto di vista caratteriale, si susseguono dinamiche ed emozioni forti: passioni, desideri, sogni che anelano di essere realizzati, ma anche delusione, sgomento, rabbia, desiderio di vendetta che si traduce in dramma. Con Elkann, però, non si è parlato solo del romanzo ma anche di storie di vita vissuta e di valori: l’amore tra nonni e nipoti e l’importanza del ricordo che i primi possono lasciare indelebilmente nel cuore degli altri; di sua madre Carla (sempre compianta). A lei, lo scrittore ha dedicato il libro “Nonna Carla”, che descrive il suo addio alla vita, quel suo non ascoltare più le parole del figlio che la invitavano alla vita. Carla era concentrata solo su di un passerotto poggiato sul davanzale della stanza dov’era ricoverata, probabilmente già consapevole che presto la sua anima avrebbe spiccato il volo, proprio come lui. Non poteva essere trascurato certamente il rapporto che ha legato sempre Elkann ad Alberto Moravia. Insieme condivisero lo sgomento e l’amarezza per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini e solo prima che si salutassero, Moravia regalò a Elkann una sua camicia che egli gli aveva chiesto diverso tempo prima e che gli era stata negata. Di Moravia, a casa Ekann è ancora custodita come una reliquia la macchina da scrivere. “Se ho dato fastidio, se sono risultato in più occasioni scomodo, ne sono ben felice. Le donne? Spero che leggendo il mio libro si sentano ben rappresentate. Non è facile immedesimarsi affondo nei sentimenti e nelle emozioni di cui è costellato l’universo femminile. Io ci ho provato”- ha concluso Moravia prima di salutare il suo pubblico.