Una storia ricostruita attraverso la testimonianza della mamma Ashkhen
NOCI – Nel corso della trasmissione “Prima pagina”, condotta da Stefano Zurlo e andata recentemente in onda su Radio3, è stata ospite la nostra concittadina Italo-armena Emilia De Tommasi che ha fornito una toccante testimonianza sull’orrore del genocidio degli Armeni. Una storia antica eppure ancora tristemente attuale.
La signora De Tommasi vive nel Regno Unito, ma viene spesso a Noci dove possiede una casa nel centro storico. E’ armena per parte di madre. Suo nonno scampò al secondo genocidio armeno, nel 1915. L’orrore di cui erano intrisi i suoi racconti, Emilia lo porterà per sempre tatuato nell’anima.
Per questo motivo ha voluto fornirne diretta testimonianza. Una testimonianza commossa che induce a una riflessione molto seria (e molto dolorosa) su uno scenario socio-politico che non appartiene a una storia passata, chiusa per sempre tra le pagine dei libri, bensì a una storia che sta ancora dolorosamente scrivendosi sotto i nostri occhi a livello internazionale.
"Adesso sapete che in Artsakh, regione armena situata in Azerbaijan, è in atto un esodo di tutti gli armeni: una vera pulizia etnica! L'ennesimo genicidio armeno: dal 1 gennaio 2024 Artsakh non esisterà più"- dichiara Emilia De Tommasi, che nel 2017, ha scritto un libro intitolato “Nor Arax: storia del villaggio Armeno di Bari”. Una copia è nella biblioteca di Noci. Non è più in vendita. “Per favore, leggetelo – raccomanda Emilia – E se avete fede ...una preghiera per questi poveri armeni”.
Il libro ricostruisce la presenza degli Armeni nel capoluogo pugliese, soffermandosi, appunto sul villaggio “Nor Arax”, sorto per offrire rifugio, sostegno e lavoro agli Armeni sopravvissuti al genocidio, grazie alla sinergia di enti e istituzioni. Un vero e proprio luogo di rinascita. Dice, ancora, Emilia De Tommasi: “Vorrei chiedere a tanti giornalisti che minimizzano la gravità di quella che è la situazione attuale cosa possa indurre un popolo a lasciare la propria terra (andando incontro a mille difficoltà) se non una situazione di reale e disperata necessità”. Come considerazioni personali, ci sia consentito auspicare che vocaboli come “genocidio” e “pulizia etnica” possano divenire al più presto e definitivamente desueti. Purtroppo, quando la storia ripete ciclicamente una lezione impegnativa, significa che la stessa non è stata pienamente recepita. Così come accaduto con lo sterminio degli Ebrei, c’è stato chi ha negato e c’è chi continua a negare il genocidio degli Armeni. Forse, l’arma più efficace per combattere l’indifferenza è quella della conoscenza. Per questo motivo, consigliamo vivamente ai nostri lettori di recarsi presso la Biblioteca Comunale per potersi immergere nella lettura del libro. Un ringraziamento sentito va a Emilia Ashkhen De Tommasi per la sua testimonianza condivisa con coraggio.