NOCI (Bari) - Vent'anni fa un grande nocese del '900 lasciava per sempre il proprio paese. La sua scomparsa, però, veniva fortemente rimpiazzata dai suoi scritti e i suoi insegnamenti rimanevano indelebili nel cuore di chi lo aveva seguito nel corso della sua vita non solo dal punto di vista professionale e culturale, ma anche personale e di rispetto reciproco.
Stiamo parlando di Vittorio Tinelli, il poeta scrittore, professore e collaboratore giornalistico che a Noci tenne viva, per lunghi anni, la convinzione che ogni aspetto della nostra vita è possibile osservarla andando al di là dell'evidenza. E proprio durante il ventesimo anniversario della sua morte, la cittadinanza nocese ha avuto l'onore di poterlo ricordare, facendo riferimento ad una serie di suoi scritti. La lettura di brani scelti per l'occasione è stata infatti curata dal figlio di Vittorio Tinelli, Leonardo Tinelli (foto in alto), oggi presidente dell'Associazione culturale "Vittorio Tinelli - parole e cose nuove" e che ha altresì ricevuto dal primo cittadino nocese una targa di riconoscimento in qualità di continuatore delle iniziative e degli insegnamenti paterni.
Egli infatti, con l'aiuto dell'amministrazione e di altri cittadini, che hanno riportato la loro testimonianza in ricordo dell'amico, ha saputo donare al pubblico presente momenti di vera poesia in dialetto nocese. Hanno collaborato alla presentazione dei testi, Pietro Gigante, la signora Mariella, Maria Laforgia, Antonio Natile, Giovanni Miccolis e Bruno Liborio (in foto). "Una sintesi di cultura e sapere". Così potremmo definire il grande maestro e, di certo, non potremo dimenticare le parole di suo figlio che ha voluto sottolineare più volte, la capacità del padre di guardare le cose non avendo paura né della morte né dei cambiamenti.
La presentazione de "Il libro dei mestieri", curato e redatto dall'Associazione culturale, è stata poi un'ottima occasione di riflessione su come Vittorio Tinelli intendesse i mestieri popolari della nostra Noci: questi possono divenire motivo di relazione fra Mezzogiorno ed Europa e motivo di diffusione di piccole culture territoriali. Culture che possono soprattutto esser ben visibili nei momenti di festa o di riti religiosi. Una grande attenzione per i festeggiamenti della Festa di San Rocco è stata infatti portata avanti dal grande maestro intorno al 1963, tanto da portarlo a scrivere un libro di poesie dedicato al Santo Patrono, che oggi il gruppo musicale Nuova Tradizione Ricostituita ha cominciato a musicare, presentandolo al pubblico nocese, da "Prim da fést" a "A' matina subt", da "A' processiòn" a "Tutt stòn a trmend".
Il sindaco Liuzzi, nelle vesti di assessore alla cultura del comune di Noci, ha ricordato Vittorio Tinelli, le sue opere e il suo legame con Noci. Ha speso parole di apprezzamento per l'opera "Sante Rocche di Nusce" di Tinelli e per il suo arrangiamento in chiave musicale dopo 50 anni fatto dagli NTR, il cui concerto ha chiuso la programmazione degli eventi estivi di Nociestate2011.
Cimelio - Prima dell'esibizione del gruppo NTR si è potuto ascoltare la voce di Vittorio Tinelli registrata il 30 dicembre del 1980 durante un concerto-evento organizzato dal Comune di Noci, al cinema Eden, in occasione del terremoto dell'Irpinia. Quel concerto fu registrato ed è un cimelio importante per la storia nocese, non fosse altro perchè è l'unica registrazione della voce poetante del maestro Vittorio Tinelli, che recitò alcune poesie in dialetto nocese e in italiano e parlò del rapporto tra poesia e musica.
Il gruppo NTR, composto da Nicola Notarnicola alla voce, Ciccio Turi alla Batteria, Valerio Fusillo al mandolino, Vincenzo Campinopoli al contrabbasso, Francesco Sgobba Palazzi alle tastiere e Paolo Laforgia alla chitarra acustica, si ripropone infatti, per il prossimo anno, di concludere e musicare interamente il libro di poesie dedicato alla festa di San Rocco, in cui Vittorio Tinelli seppe cogliere numerosi e puntuali particolari. Ci auguriamo che il prossimo anno NTR riesca a donarci medesimi attimi di cultura e buona musica.