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Origine ed evoluzione del Noci Gazzettino nell'ultimo appuntamento di Settembre in Santa Chiara

10 0650anninocigazzettinoNOCI (Bari) - Volge al termine anche questa XVII edizione del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara” che nel suo quarto e conclusivo appuntamento, tra aneddoti simpatici e commozione, festeggia i cinquant’anni del Noci Gazzettino, uno fra i periodici più longevi di Puglia che dal novembre 1968 è uscito senza soluzione di continuità: oltre 600 numeri, senza contare le edizioni straordinarie e i numeri speciali. Nasce tutto con quel “l’am a’ fè!” (dobbiamo farlo) di Giovannino Miccolis al suo fraterno amico Pasquale Gentile, in riposta ad una sua proposta buttata li per gioco…ma forse neanche tanto. L'ultima edizione di “Settembre in Santa Chiara” è stata promossa anche quest'anno dal Centro culturale “Giuseppe Albanese” con il Comune e la Biblioteca comunale di Noci -  “Mons. Amatulli”, con la collaborazione del Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca, del periodico NociGazzettino e delle associazioni nocesi ProLoco Noci , Terra Nucum e Puglia Trek&Food.

A condurre la serata, dedicata al mezzo secolo di vita  del Noci Gazzettino, la bella, nota ed apprezzata presentatrice televisiva, attrice e  speaker radiofonica, Giovanna De Crescenzo. A lei l'onore di coordinare i vari interventi, dopo il breve exursus storico sull’editoria tenuto dal direttore della Biblioteca Comunale Giuseppe Basile, il quale ha voluto citare quelli che possiamo considerare gli “antenati” del periodico più longevo di Puglia. Si va da “La Sentinella delle Murge” (data 1892, che trattava principalmente le vicende politiche dell’epoca) passando per  “A noi” (1921) per arrivare a “L’Alveare”, che si può considerare oggi a tutti gli effetti il “papà” del Noci Gazzettino. 

10 06giovanninomiccolisIl primo a prendere la parola è stato lo storico Pasquale Gentile, fondatore e direttore responsabile per tre decenni. Stando al suo racconto, il Noci Gazzettino sarebbe nato quando, con il suo grande amico Giovannino Miccolis, seduti su una panchina a largo Garibaldi, si chiacchierava di avvenimenti riguardanti diversi aspetti della vita cittadina. Sarebbe stata proprio la sua esclamazione "In momenti come questi ci vorrebbe proprio un giornale!" che avrebbe portato all'indomani lo stesso Giovannino Miccolis a rispondere: “Paschè: l’ama fè!”. Un'affermazione, secca e convinta, che portò, nel novembre 1968, alla pubblicazione del primo numero del Noci Gazzettino. La nuova testata, totalmente affrancata da ogni vincolo di potere e da finanziamenti esterni, si proponeva dunque gli importanti obiettivi di ricercare e raccontare esclusivamente la verità, di focalizzare e contribuire a risolvere i numerosi problemi della vita cittadina e a costituire una sorta di filo che continuasse ad unire i nocesi emigrati all'estero. Il primo editoriale, che da lì a cinquant’anni sarebbe stato stampato dalla stessa tipografia (la tipografia Radio di Putignano) terminava con un augurio: “che non ci sia troppo inchiostro da una parte e molta indifferenza dall’altra”.

10 06roccomiccolisPasquale Gentile ha ricordato le intere nottate trascorse a correggere meticolosamente e ad impaginare, tra la stanchezza e i sacrifici. Ma anche la soddisfazione immensa di veder nascere il giornale. Rocco Miccolis, il figlio di Giovannino Miccolis che è stato co-fondatore, editore e direttore dal 2000 al 2013, ha dedicato al padre e alla sua sempre viva giovinezza d’animo, al suo spirito d’iniziativa e al suo voler dar voce e spazio a tutti, un commosso ricordo. “Mio padre si arrabbiava solo se gli parlavano male di Noci, delle sue radici ed aveva un bisogno vitale di respirare l’aria del suo paese” - afferma. Non a caso, uno slogan ricorrente nel periodico è sempre stato “non dir male del tuo paese”.

10 06primonocigazzettinoE’ intervenuto poi, il senatore Piero Liuzzi, che per alcuni anni ha ricoperto il ruolo di co-direttore e che, nei fatidici anni della “contestazione”, aveva fondato, “Noci Stampa” (1973), con il tentativo di svecchiare il modo classico di far giornalismo che Noci Gazzettino aveva sempre seguito. Ma il giornale, animato appunto da quella voglia dei giovani di far sentire la propria voce e “cambiare il mondo” a suon di progressismo e di protesta, ebbe vita breve.  A proposito degli albori della sua collaborazione con il Noci Gazzettino, Piero Liuzzi ha voluto raccontare un episodio personale molto singolare, ma che la dice lunga sulla precisione e la cura che bisogna sempre mettere nel fare giornalismo. Egli, ancora giovanissimo, presenta con orgoglio a Pasquale Gentile un pezzo che ritiene impeccabile e preciso in ogni dettaglio, ma che invece così non era per il direttore: quest'ultimo, sdegnato, addirittura gli lanciò dietro i fogli per poi spiegargli cosa non andava. “E’ chiaro che un giovane pieno di voglia di fare e forse troppo sicuro di sé ci rimanga molto male, lì su due piedi, ma oggi capisco l’importanza formativa di quel gesto e ringrazio Pasquale Gentile, perché è così che si cresce: non bisogna far passare tutto, neanche a chi è giovanissimo e muove i primi passi nel campo del giornalismo. A  maggior ragione, i giovani devono poter vedere sottolineati i propri errori per poter imparare e proseguire guardando in alto e avanti con coraggioe determinazione" - ha detto il senatore. 

Chiaramente, una testata seria deve essere costantemente al passo con i tempi e reinventarsi di continuo a colpi di originalità attraverso la grafica e anche attraverso rubriche che vadano a toccare i temi più attuali e sentiti dai cittadini. E nel corso degli anni,  proprio l’originalità delle rubriche, ha costituito una sorta di “marchio di fabbrica” per il Noci Gazzettino.  Rubriche che hanno scavato in ogni aspetto della vita cittadina e non solo (dalla fede alla musica, dalla storia alla cucina) e che hanno vantato collaborazioni illustri. Ne citiamo solo alcune: Nicola Bauer, Monsignor Mariano Magrassi, Vittorino Curci, Michele Pettinato, Don Vito Palattella, Talino Morea, Vittorio Tinelli, Pino de Grazia, il dottor Giandomenico D’Onghia, il dottor Antonello D’Attoma  e lo stesso Nico Biasi, oggi fondatore del gruppo Umanesimo della Pietra. E non possiamo non ricordare, a proposito di nomi illustri, anche quello di Donato Tinelli, il “custode” del Noci Gazzettino.

Il 2014 è un anno di grandi cambiamenti per il Noci Gazzettino: viene acquisito dall’allora Quid srls, oggi Qidea srl e la direzione passa nelle mani di Michele Pettinato (che rivestirà il ruolo di direttore fino al 2015). Il giornale si rinnova ancora nella grafica e nei contenuti. La parola è passata poi all’attuale direttore del Noci Gazzettino, Nicola Simonetti, che ha tenuto a ricordare il ruolo cardine che rivestono i lettori per un giornale: “Sono i lettori a fare un giornale e non il contrario, per questo devono potersi raffrontare sempre con una direzione aperta e disponibile ad ascoltare tutti indistintamente”.

10 06francescoleoneIl sindaco Domenico Nisi, è poi intervenuto ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo del giornale in cui l’intera comunità continua a riconoscersi e a rispecchiarsi. Molti i numeri “storici” esposti nel Chiostro delle Clarisse e mostrati al pubblico. E’ stato di Francesco Leone (attuale editore del Noci Gazzettino) l’intervento conclusivo della serata, volto al ringraziamento di tutti coloro che hanno collaborato attivamente al giornale trasmettendo soprattutto ai giovani la passione per il giornalismo (Donato Tinelli in primis) e a tutti i lettori che hanno instaurato un rapporto profondo con la testata. Leone ha voluto dare un’anticipazione circa la festa per i cinquant’anni del  Noci Gazzettino che si svolgerà proprio il prossimo 17 novembre nel chiostro delle Clarisse.

“Settembre in Santa Chiara”, rinnova l’appuntamento con la cittadinanza al prossimo anno,  per solcare nuovamente le onde della storia del nostro paese, che continuano ad accarezzare anche il nostro presente. Da parte della redazione di Noci24, i più vivi e sentiti auguri ai colleghi di Noci Gazzettino.

 

 

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