NOCI - La Chiesa cattolica, “a partire dal basso”, sta celebrando un “Sinodo sulla sinodalità”, interrogandosi sul suo camminare insieme, nella molteplicità delle vocazioni, e sul come cammina con il resto della società.
Nel Cammino Sinodale delle Chiese in Italia stiamo vivendo il secondo anno della “fase narrativa”, dove viene dato spazio all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori. Lo scorso anno anche ciascuna parrocchia di Noci ha vissuto un tempo di ascolto della vita delle persone e della comunità. È stata un’esperienza molto buona, che ci sta aiutando nel cammino di discernimento comunitario, in vista di importanti conversioni pastorali. Quest’anno, al livello zonale, ci siamo sentiti chiamati a metterci in ascolto del territorio e particolarmente del mondo del lavoro, ascolto avvenuto il 28 marzo scorso. In occasione della festa dei lavoratori condividiamo con la cittadinanza la sintesi dell’ascolto, a cui hanno partecipato circa trenta tra lavoratori, imprenditori, liberi professionisti, rappresentanti di associazioni di categoria, immigrati...
SINTESI dell’ASCOLTO
1. Bisogni, urgenze e attese nella realtà del lavoro a Noci...
I bisogni, le urgenze e le attese del lavoro a Noci hanno un profondo legame con le criticità e lo stato dell’arte del mondo lavorativo nazionale. Emerge fatica sia nel mondo dei lavoratori sia in quello degli imprenditori. Anzitutto, è stata sottolineata una crisi del mercato del lavoro caratterizzata dalla difficoltà nel reperimento di manodopera in alcuni settori e dalla contestuale difficoltà di creazione di nuovi posti di lavoro. A questo si aggiunge un mal funzionamento degli apparati statali addetti a tale mercato (c.d. uffici di collocamento). L’elevata tassazione sull’attività d’impresa si ripercuote sul lavoro dipendente, anch’esso ritenuto eccessivamente gravato da imposte. Con riferimento alla formazione di manodopera è stata evidenziata la necessità di prospettive di stabilità e, quindi, di assunzione per i giovani che si avvalgono di progetti di alternanza o che aderiscono a “Garanzia Giovani”. I vecchi mestieri vanno estinguendosi, i giovani sembrano aver perso interesse e sogni e per il datore di lavoro non è facile assumere chi deve apprendere il lavoro. Laddove l’artigianato è riscoperto e valorizzato, c’è spazio per la bellezza e la creatività. Sembra difficile costruire esperienze nuove, anche se c’è chi tenta e riesce attraverso start up.
La precarietà e l’impoverimento generale, la perdita di potere di acquisto e l’inflazione, le conseguenze delle crisi internazionali (covid e guerra) sono tutti fattori che costituiscono delle piaghe comuni tanto per i datori quanto per i prestatori di lavoro e per i liberi professionisti. Quanto alle condizioni lavorative, è emersa la persistenza di lavoro irregolare e, in alcuni casi, di sfruttamento dei lavoratori, soprattutto immigrati. Nel rapporto tra imprese e Stato, accanto alla pressione fiscale elevata, sono state denunciate incombenze burocratiche eccessive, tali da determinare uno spreco di risorse. Si auspica, pertanto, un aiuto maggiore e continuativo. Nei rapporti tra imprese, invece, è stato segnalato il fenomeno della concorrenza sleale, tra le conseguenze di un più generico problema di mentalità elusiva di norme civili (in particolare tributarie) e morali, legate ad una mancanza del senso di comunità. Frequente il fenomeno dell’etnicizzazione di determinate mansioni, che impone una riflessione sul tema dell’immigrazione e della poca disponibilità degli italiani a svolgere determinate mansioni. La mancanza di lavoro crea frange di povertà ed emarginazione preoccupanti. Tra le attese: minore disparità fra chi guadagna cifre astronomiche e chi non si sente né gratificato né compensato per il proprio duro lavoro.
2. In che modo, nel mondo del lavoro, contribuisci al bene comune?
Nel mondo del lavoro il contributo al bene comune è dato anzitutto dalla cura delle relazioni interpersonali e, dunque, dal rispetto reciproco delle persone e delle prestazioni; dalla costruzione di luoghi di lavoro più umani e più rispettosi dei diritti di chi lavora; da un’etica che orienti tutte le scelte. Il bene comune è perseguito attraverso uno sguardo particolare rivolto ai giovani, quando sono accolti e opportunamente formati. Il contributo al bene comune ha il sapore dell’ascolto, dell’accompagnamento, dell’attenzione sociale, del tempo di volontariato e della disponibilità a mettere in dono competenze ed esperienza.
3. Nel tuo ambito lavorativo dove vedi Vangelo?
Il Vangelo emerge dal modo di incontrare gli altri, dal cercare di vivere come Gesù ha fatto e detto, dal cercare la gioia dell’altro. Nell’ambito lavorativo il Vangelo è riscontrato nel rispetto reciproco tra collaboratori, nell’onestà. Non mancano esperienze caritative. C’è profumo di Vangelo nelle imprese “sane”, che scelgono di agire nel rispetto della legalità e delle relazioni commerciali leali. Nel mondo del lavoro si vede Vangelo nell’ascolto vicendevole, nel dono del sorriso, nella scelta della responsabilità e nell’attitudine a mettere a disposizione tempo e competenze.
Noci, 1° maggio 2023
Il Consiglio Pastorale Zonale di Noci _____________________________
Parrocchia Maria SS. della Natività - Chiesa Madre
Parrocchia San Domenico
Parrocchia SS. Nome di Gesù