Gentili lettori,
è con grande piacere che diamo inizio oggi ad un nuovo appuntamento fra le pagine di Noci24.it. Non è un caso se abbiamo deciso di chiamarlo L’Editoriale. Da molto tempo sentivamo l’esigenza di aprire una nuova finestra di discussione e d’espressione non solo su fatti locali (come siamo soliti fare dal 2011 ad oggi) ma anche nazionali ed internazionali. Non che le nostre cronache quotidiane non abbiano già questo obiettivo – ovvero quello di suscitare in voi pareri e la massima informazione possibile su quel che accade in città - ma converrete con noi nell’affermare che v’è assoluta differenza fra il riportare la notizia in maniera nuda e cruda – se non altro OBIETTIVA - così come la nostra vocazione ed il nostro lavoro richiedono, e il riportare, a margine del fatto accaduto, il nostro relativo pensiero, il nostro commento, il nostro parere, la nostra voce, la nostra visione.
Lo spazio dedicato all’Editoriale nasce dunque oggi dalla voglia di unire le due cose: riportare grandi notizie di attualità contenendo il nostro punto di vista su un argomento specifico. Un piccolo spazio di libertà fra mille, pilotate, comunicazioni. Siamo sicuri che avrete già capito quello che vogliamo dirvi: non esitiamo oltre e diamo inizio dunque alle danze.
L’Editoriale conterrà il punto di vista di una delle firme del nostro giornale talvolta riassunto anche con quello di tutti redattori. L’argomento, com’è naturale che sia, lo sceglieremo noi, ma non escludiamo l’ipotesi che possiate segnalarcelo anche voi stessi, scrivendo direttamente alla nostra email di redazione: saremo ben lieti di prenderlo in carico, di informarci come si conviene, e di riportarvelo con il dovuto commento.
Non ci resta che augurarvi buona lettura.
Lino Banfi alla Commissione Unesco
È di questa settimana la notizia della nomina di Lino Banfi nella Commissione italiana per l’Unesco. Lo ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio durante l’evento del M5s sul reddito di cittadinanza, andando di fatto a prendere il posto del compianto Folco Quilici.
La nomina, che ricordiamo è in seno al ministero dello sviluppo (oggi rappresentato da Di Maio), ha lo scopo di indicare colui (o colei) il quale andrà a rappresentare il Paese all’interno di una Commissione che ha l’obiettivo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi Unesco. Questo organismo risponde a un preciso obbligo internazionale (convenzione di Londra del 16 novembre 1945) a cui devono attenersi tutti i 195 stati membri dell’Unesco. Attualmente la commissione è presieduta da Franco Bernabè e una parte dei suoi componenti è nominata dal governo, dai ministeri e dai due rami del Parlamento.
Dinanzi a questa notizia hanno arricciato il naso in molti: perché hanno pensato che la comicità, la simpatia e – se vogliamo – anche l’affezione che nutriamo nei confronti dell’Oronzo Canà di “L’allenatore nel pallone” o di Nonno Libero non bastino a ricoprire un ruolo del genere. O, addirittura, perché hanno pensato che questa mossa possa essere servita solo “alla politica di turno” per conquistare qualche voto in più dal momento che trattasi di cultura con pubblico al seguito.
In molti hanno anche arricciato il naso per il messaggio poco chiaro lanciato agli occhi degli italiani e del mondo: che la meritocrazia non serva più a nulla e che oggi come oggi tutti possono fare tutto, così come lo slogan del M5S “Uno vale uno” recitava.
Lo stesso Banfi, all’annuncio della notizia, ha esclamato: “Porterò un sorriso fra i plurilaureati”. Meraviglioso solo a sentirlo: nonno Libero ci ha trasmesso non solo un messaggio bellissimo ma anche l’ipotesi che si possa fare cultura con un pizzico di simpatia essendo vicini alla gente comune. Pensandola un po' alla Gramellini maniera, nella vita occorre essere in grado di leggere Proust senza dimenticarci di Oronzo Canà. Tutto questo è sacrosanto e veritiero, ma la vera domanda è: cosa accadrebbe se questa politica dell’uno vale uno cominciasse a prendere piede ovunque? Come faremmo a correre ai ripari delle malefatte degli incompetenti messi a capo delle grandi istituzioni? Verso quale direzione porteremmo il nostro paese? Per farla ancora più semplice: è stato chiarito che Lino Banfi avrà il ruolo di "referente per la comunicazione". Nulla da eccepire se pensiamo che è stato in grado di comunicare agli italiani il senso di frasi del tipo "Oh Madonna benedetta dell'Incoroneta di Foggia Cinofila". E se invece si trovasse a dover comunicare La Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento? O le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene? O le Alpi del Mediterraneo?
Nulla di personale nei confronti di Lino Banfi (Dio sa quanto lo stimiamo). Ci auguriamo soltanto che abbia tutte le competenze richieste per lavorare con la Commissione: contribuire a fissare le strategie generali, identificate in relazione ai programmi e alle finalità dell'Unesco nel quadro degli interessi generali della politica nazionale nei campi dell'educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione in stretto raccordo con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d'Italia presso l'Unesco.