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La replica del Comitato L’Altra Puglia - Noci

0 lettera al giornale noci24NOCI (Bari) - Pubblichiamo un comunicato del Comitato L’Altra Puglia - Noci quale replica al nostro articolo di ieri dal titolo "L’Altra Puglia, primi passi in vista di maggio". Chiariamo comunque che in autonomia avevamo già provveduto ad una autorettifica della dichiarazione del consigliere Lippolis escludendo qualsiasi malafede in merito alla pubblicazione dell'articolo citato. La Redazione.


La replica del Comitato L’Altra Puglia - Noci

In merito all’articolo pubblicato sulla testata Noci24.it dal titolo “L’Altra Puglia, primi passi in vista di maggio”, sono necessarie parecchie precisazioni. La Sinistra radicale, si sa, non trova mai equa collocazione sugli organi di stampa, come avviene invece per le altre forze politiche. Ma di questo non ci doliamo più di tanto: per nostra cultura politica, l’apparire passa in secondo piano rispetto al fare.

Qui però dei chiarimenti sono dovuti, poiché un’Assemblea provinciale di un soggetto politico quale è L’Altra Puglia, pare essere diventata lo spunto ideale per rincorrere uno scoop. Scoop peraltro inesistente (forse il giornalista era ad un’altra assemblea, dal momento che quanto riportato non corrisponde a realtà). E pur di dare il “notizione”, ha tralasciato di parlare con serietà di quello che si è detto e del perché si era lì. E pensare che ‘informazione’ significa, nell’etimologia, “dare una forma alla cose”, non certo “deformarle”. Ce ne faremo una ragione.

L’Altra Puglia nasce sulla scia de L’Altra Europa con Tsipras, con uno sguardo a quanto accade in Grecia con Syriza e in Spagna con Podemos. E nasce per le stesse ragioni: essere alternativa valida ad un centrosinistra ormai troppo sbilanciato a destra, alternativa che metta al centro le persone, che ha come fulcro la lotta alle politiche neo-liberiste che hanno provocato la crisi economica e determinato per molti uno stato di povertà, e farlo senza restare arroccati dietro i settarismi e il divisionismo che ha caratterizzato la Sinistra per troppi anni. Si tratta di un progetto aperto a tutti coloro che condividono questi obiettivi (per approfondimenti, qui l’Appello: http://laltrapuglia.it/appello-da-laltra-europa-a-laltra-puglia/).

È un percorso che si sta consumando in molte altre Regioni italiane. Ma in Puglia… in Puglia le cose sono molto più complicate. Nel 2014 L’Altra Europa con Trispras ha trovato il consenso e l’appoggio di Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, movimenti, mondo dell’associazionismo ma anche democratici diversamente collocati che non si riconoscevano nelle politiche di austerity proposte dal Pd e dal Partito Socialista Europeo. In questo modo siamo riusciti a portare nel Parlamento Europeo tre eurodeputati.

All’indomani delle elezioni, purtroppo, il percorso di costruzione di un soggetto nazionale, e via via a scalare sui vari livelli, si è arenato. Il perché si sia arenato è da ascrivere a cause diverse. A nostro avviso, l’unione della Sinistra continua scontrarsi con i protagonismi e le velleità dei singoli, con le altalene politiche di alcuni e con i muri innalzati da altri. Ed è così che il tempo è passato tra discussioni, mezze dichiarazioni e lanci di ipotetici simboli e leadership. Fino ad arrivare ad oggi con un progetto nazionale ancora tutto da costruire e l’inciampo delle Regionali da dover affrontare.

In altre regioni gli stessi soggetti che hanno sostenuto L’Altra Europa con Tsipras stanno costruendo insieme L’Altra Campania, Le Altre Marche, ecc. In Puglia questo non è accaduto. E non è accaduto per il partito del nostro Presidente, Nichi Vendola, si è tirato fuori all’indomani delle Elezioni Europee per andare a trattare al tavolo delle primarie del centrosinistra, un tavolo basato sullo scontro fra persone e non su un’idea di programma o di coalizione. Un tavolo su quale Michele Emiliano gettava un’ombra troppo imponente fin dall’inizio. Motivi per cui molti di noi si sono tenuti fuori da quella competizione. E se questo sia stato un errore oppure no è ancora oggetto di discussione interna. Ad oggi non ci resta che prendere atto di come sono andate le cose.

All’indomani delle primarie (il cui risultato era quanto mai scontato), Michele Emiliano ha autonomamente allargato i paletti della coalizione fino ad entrare dentro il territorio del centrodestra. E, a scanso di equivoci, è vero che a Noci la Sinistra radicale è dentro le larghe intese, ma lo è in seguito ad un risultato elettorale e sulla base di un accordo programmatico. Al di fuori del quale resta “altro” rispetto ad alcune forze politiche, con estremo rispetto delle posizioni di ognuno. In Puglia, invece, dove è nata ed ha trionfato la Primavera Pugliese, il suo primo ispiratore e artefice, accetta di stare dentro le larghe intese a prescindere da un risultato elettorale e sulla base di un accordo politico!

Di qui la prima precisazione: non c’era alcun esponente di Sel all’assemblea. C’erano alcuni ex elettori di Sel, altri ex vendoliani (probabilmente quasi tutti!). E non c’era non perché la porta de L’Altra Puglia è chiusa, ma perché Sel ha deciso unilateralmente di non esserci. Di qui l’intervento del consigliere comunale Sinistra e segretario del circolo nocese di Rifondazione Comunista Mariano Lippolis, che ha invitato i coordinatori presenti a lanciare una pubblica provocazione alla base di Sel e di Guglielmo Minervini, affinché tornino “a casa”, insieme ai compagni con cui si è costruita la Primavera Pugliese. Posizione peraltro già espressa nel primo forum provinciale, tenutosi a Bari lo scorso 16 febbraio, dalla delegazione nocese presente. Posizione ribadita a Noci perché aveva incontrato a Bari ostilità da parte di alcuni. Ribadita perché non è possibile che il consiglio regionale approvi una legge elettorale antidemocratica, al solo scopo di far fuori tutto ciò che non è Pd e Forza Italia (quindi anche Vendola e Minervini), e che il suo Presidente la impugni continuando a restare insieme a coloro che l’hanno votata. Perché non è accettabile, da parte di chi questo Presidente lo ha reso tale, che lui e il suo ottimo compagno di viaggio Minervini restino lì a presidiare “il buono” sapendo di non avere i numeri per farlo.

Di qui la seconda precisazione: l’invito di Mariano Lippolis, del tutto opposto a quello riportato nell’articolo, è a “non fare le analisi del sangue” (“ritengo inutile e dannoso, al fine di costruire un dibattito e uno spazio pubblico di sinistra, chiedere le analisi del sangue a ogni potenziale alleato che potrebbe condividere con noi un orizzonte politico e a chiunque non si riveda nel partito democratico, ritengo inutile e dannoso continuare ancora in una strenua difesa ciascuno del proprio piccolo presidio..  qualsiasi esso sia”). E lo afferma forte, pur ricordando le scorrettezze ricevute personalmente da alcuni compagni (peccato che questo scoop sia sfuggito!), conscio che oggi l’Italia, di fronte alla deriva renziana, ha un forte bisogno di costruire la sua Syriza. E per farlo ognuno deve essere disposto a mettere da parte il risentimento per puntare verso un orizzonte comune, che pure esiste, è sempre esistito, e si è scontrato contro inutili beghe che nulla hanno di politico.

Quello che non emerge dall’articolo è il patema d’animo con cui i presenti all’assemblea vivono questo momento, combattuti tra la necessità di esserci in questa campagna elettorale, per dire a chi ha creduto nel sogno della Primavera Pugliese che noi continuiamo ad essere Altro rispetto a chi firma le cambiali in bianco e somma pacchetti di voti senza alcun ritegno (le ultime affermazioni di Emiliano su Rifiuti e Sanità sono drammaticamente preoccupanti) e l’amarezza di non essere accompagnati in questo percorso da chi ha contribuito in modo determinate a costruirlo, quel sogno. Ed è per questo che il comitato nocese ha proposto al coordinamento di non partecipare alle elezioni con il simbolo de L’Altra Puglia, per lasciare quella porta aperta e riprendere il discorso di costruzione della Sinistra unita all’indomani delle elezioni; e, prendendo atto delle legittime decisioni di ogni forza politica, che immaginiamo essere combattute non meno delle nostre, partecipare alla competizione con una lista di salvaguardia democratica. Perché “l’inciampo elettorale” non sia d’ostacolo alla costruzione di un progetto più grande, il quale ancora richiede discussioni e inclusioni.

Peccato che il giornalista non abbia colto il senso della nostra posizione. Riteniamo che a Noci la portata del nostro discorso potesse davvero destare scalpore.  E invece, si optato per il gossip politico di bassa lega: la presenza dell’assessore Clementina Gentile Fusillo all’assemblea e il suo intervento, in cui si è deliberatamente lasciato racchiudere il senso di tutto l’incontro.

Quindi l’ultima precisazione: l’assessore Fusillo (che ha sostenuto alle primarie Minervini, come riportato nell’articolo, ma anche L’Altra Europa con Tripras alle Europee, cosa che invece è stata tralasciata) è stata presente all’Assemblea, come tutti gli altri, fin dall’inizio e per sua spontanea scelta. Ad un certo punto ha portato all’attenzione di tutti una proposta diversa da quella del comitato L’Altra Puglia Noci: consegnare 4-5 punti di programma nelle mani di chi, nonostante tutto, ha deciso di restare in coalizione per costruire domani, sulla base della loro realizzazione, un ponte sul quale incontrarsi e, magari, andare avanti insieme. Intervento che assume un senso sul filo del discorso precedente, non certo sulla base di un’inesistente polemica sulle correnti interne al Pd, di cui peraltro nessuno in Assemblea era esponente.

Quanto emerso da tutte le assemblee provinciali è stato preso in carico dai rispettivi coordinatori, che nei prossimi giorni faranno una sintesi per individuare la strada da seguire nei prossimi mesi.

P.S. Anche per quanto attiene la posizione delle foto, suggeriremmo di invertire la prima con l'ultima. Renderebbe meglio il senso di quanto accaduto.

Il Comitato L’Altra Puglia - Noci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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