NOCI (Bari) – Anche Noci, in concomitanza nazionale e mondiale, ha preso parte alla Giornata mondiale dell’udito, che si svolge ogni anno il 3 marzo. L’incontro, svoltosi nel Chiostro delle Clarisse, è stato organizzato dal CAM (Centro Acustico Meridionale) in collaborazione con l’A.P. (Associazione Culturare Professionisti Noci), e moderato dall’ audiometrista e audioprotesista Annamaria Quarato.
Come ha spiegato la dott.ssa Quarato, in apertura d'evento “Il nostro obiettivo primario sarà sempre quello di valorizzare l’udito come organo di senso, pensando all’ importanza che ha nella vita quotidiana attraverso una corretta prevenzione”. La Quarato, in merito, ha portato all’attenzione dei presenti dei dati significativi, ad esempio che il 12% della popolazione italiana soffre di deficit dell’apparato uditivo. Il dott. Leone,otorinolaringoiatra, ha spiegato come ad oggi sia importante parlare di prevenzione: “Siamo di fronte a una popolazione sempre più anziana che presenta difetti uditivi e poi il problema è diventato un costo sociale, dovuto alla cura di queste patologie in ambito sanitario”: proseguendo nel suo discorso, ha dapprima spiegato ai presenti l’anatomia dell’apparato uditivo, procedendo con l’illustrazione di tutte le possibili patologie che possono riguardare questo importante senso, come per esempio otosclerosi (malattia dell'orecchio interno, consistente in una forma particolare di osteosi progressiva che colpisce alcune zone del labirinto osseo), ipoacusia (diminuzione della capacità uditiva derivante da alterazioni di alcune strutture dell’apparato), anacusia(perdita dell’udito), cofosi (sordità completa), mentre per quel che riguarda gli esami ha spiegato come l’esame audiometrico avvenga con la piena collaborazione del paziente, inviando delle onde sonore a cui il paziente dovrà rispondere circa il suono recepito; l’audiometria vocale serve a determinare il livello di sensibilità dell’udito e alcuni esami che non interessano la collaborazione del soggetto vengono definiti oggettivi, come per esempio l'impedenzometria (determinare il livello di sensibilità dell’udito). Una corretta prevenzione, ha proseguito Leone, è data dalla riduzione del fumo, dallo svolgimento corretto dello sport, dal limitato uso dei farmaci ototossici e una corretta igiene, non data dall’utilizzo del cotton fioc (che potrebbe causare una perforazione della membrana) e da un corretto utilizzo delle cuffie per i più giovani per i quali è consigliata la regola del “60&60”, data dall’utilizzo per 60 minuti al giorno con un volume pari ai 60 bp, anche sul posto di lavoro ormai regolamentato dal decreto legislativo 277/91. Ha concluso infine consigliando di operare i primi esami preventivi intorno ai 30 anni.
La parola è poi passata all dott.ssa Martucci, pediatra,che ha spiegato i difetti legati all’età infantile, con una particolare attenzione al periodo neonatale, dove già al terzo giorno di vita i neonati vengono sottoposti ai test uditivi, per poi elencare le possibili patologie di derivazione genetica o provocate da una possibile contrazione di virus nel primo periodo di vita e i test eseguiti come per esempio l’esame audiometrico a potenziali evocati ( A.B.R.), indicato nello studio delle malattie dell'orecchio del sistema nervoso e nella ipoacusia (diminuzione dell'udito), che valuta il potenziale d'azione del nervo acustico (segnale "bioelettrico" legato alla stimolazione del nervo). L'esame si svolge in ambulatorio, dura circa venti minuti, viene eseguito posizionando sul capo del paziente degli elettrodi e una cuffia da cui giungono adeguati stimoli sonori.
Ha concluso l’evento la dott.ssa Benedetto, psicologa, che ha ricordato a tutto il pubblico quanto l’udito rappresenti uno dei sensi più importanti dell’essere umano, in quanto ci permette di ascoltare gli altri, la tv, di relazionarci. Ha illustrato come nel bambino l’udito sia essenziale per la relazione e la scoperta del mondo esterno, data la parziale presenza della vista nei primi mesi di vita, risultando quindi necessaria la voce della madre o del padre che svolgono un ruolo di accompagnatori nella scoperta dei suoni e delle emozioni. Diverso, invece, per un anziano che perdendo parzialmente o completamente l’udito in età avanzata si sente inabile nei confronti della società e tende all' isolamento perchè molto spesso percepisce disagio anche nell’indossare la protesi acustica. Infine, uno sguardo ai genitori che, a livello psicologico, risultano turbati dalla diagnosi della patologia uditiva ; di fatto, quasi sempre attraversano una prima fase di “non accettazione" della sordità parziale o totale del proprio figlio, molto spesso correlata a un periodo di depressione, che solitamente dura due settimane, per poi culminare in una fase di presa di coscienza e normalità. L’evento si è concluso con un esperimento sensoriale-uditivo dato dall’ascolto, a occhi chiusi, di due brani eseguiti da una piccola parte della banda cittadina “S.Cecilia-Sgobba”, per sottolineare l’importanza dell’ascolto nella propria vita emotiva.
Come ha ricordato il dott. Leone: "La cecità separa le persone dalle cose. La sordità separa le persone dalle persone." (Helen Keller)