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Antony Fauzzi, la forza di chi è partito per ritrovare la sua serenità

01 04 antony fauzziNOCI (Bari) – Si può essere giovanissimi o adulti, avere mille sogni nel cassetto o sentire di aver già realizzato il proprio sogno. Chiunque, indipendentemente dall’età o dal proprio trascorso di vita, può ritrovarsi ad affrontare momenti difficili dovuti non alla propria volontà, ma piuttosto a circostanze esterne. Antony Fauzzi ci ha raccontato la sua storia, quella di un giovanissimo ragazzo che con grande volontà ha guardato in faccia la crisi che aveva colpito la sua famiglia, si è rimboccato le maniche e ha deciso di partire, di stare lontano da tutti i suoi affetti, pur di ritrovare la serenità e di restituirla a sé e ai suoi cari.

Hai solo 23 anni eppure lavori già da tanti anni. Quale è stato il tuo percorso professionale sino ad oggi?

All’età di 13 anni, durante il periodo estivo, decisi di impegnare le vacanze scolastiche facendo dei piccoli lavori. Anno per anno ho sempre cambiato ciò che facevo, ho iniziato lavorando in un barbiere, ho portato latticini fino a Lecce con un amico di famiglia, mi sono occupato anche di portare carbone presso ristoranti e pizzerie. A 17 anni ho iniziato a lavorare presso l’autocarrozzeria di mio cugino. Il lavoro del carrozziere mi è piaciuto sin da piccolo: all’età di 5-6 anni mi incantavo guardando mio zio mentre svolgeva questo impegnativo lavoro artigianale. A causa della crisi però ho perso il lavoro. Dopo un anno di ricerche, vedendo scarsi risultati, ho deciso di cercare altrove e dopo tempo mi è stato proposto di partire per Lussemburgo e di lavorare presso un ristorante italiano. Ormai dalla mia partenza è passato un anno e 4 mesi e ancora oggi lavoro nello stesso ristorante.

Il tuo percorso è iniziato con interessi completamente diversi da quella che è la tua attuale occupazione. Avresti preferito continuare in quel campo se ne avessi avuta la possibilità?

“Impara l’arte e mettila da parte”, mi è sempre stato riferito questo “detto” quando si parlava di lavoro. Cosi arrivato a Lussemburgo, avrei potuto scegliere se continuare il percorso lasciato a Noci, cioè la carrozzeria, oppure intraprenderne uno nuovo nella ristorazione. Per quanto fossi affascinato dalla mia vecchia professione, decisi di buttarmi sulla nuova strada. Mi piace avventurarmi in nuove sfide e in percorsi che mi sono sconosciuti. Sono contento di aver preso questa decisione perché non si sa mai dove la vita ci può portare.

Nonostante la tua giovanissima età, hai dovuto fare i conti con la “crisi” che ha colpito un po’ tutti noi. Come hai affrontato e superato questo momento così difficile?

Quando ho perso il lavoro ho passato il periodo più brutto della mia vita. Mi sentivo inutile, è stata dura perché non potevo aiutare la mia famiglia, non trovavo un’altra occupazione. Ero nervoso, sempre agitato per la situazione. A lungo andare quella condizione stava diventando dannosa sia per me che per la mia famiglia. Non potevo continuare così, perciò iniziai a “rialzarmi” e mi buttai nella disperata ricerca di un occupazione all’estero. Quello che ho imparato è che nonostante la crisi, e quello che comporta, non dovremmo mai mollare, dovremmo comunque darci da fare e pensare sempre positivamente. La crisi è un fenomeno che continua a tormentarci, ma sono del parere che quella più dannosa è la crisi dei valori, che più va e più pervade la nostra esistenza.

Ad oggi lavori in un ristorante a Lussemburgo. Hai mai pensato alla possibilità di poter fare lo stesso, ma più vicino al tuo paese e ai tuoi affetti?

Il pensiero mi ha sfiorato più volte, credo che l’unico vantaggio sarebbe quello di stare più vicino a casa, alle persone che amo, perché professionalmente parlando sarebbe uno svantaggio. Farei parecchie ore di lavoro per ottenere solo una paga inferiore rispetto al lavoro svolto e rispetto a quella che percepisco a Lussemburgo, e poi non potrei costruire facilmente un futuro per me e nel contempo aiutare la mia famiglia.

Hai svolto diverse attività e imparato numerosi mestieri. Con il senno di poi cambieresti qualcosa del percorso fatto sino ad oggi?

Nonostante i vari ostacoli e le varie difficoltà che si sono presentati svolgendo i vari mestieri, sono sicuro di non voler cambiare nulla del percorso fatto fino ad oggi perché, oltre alle varie esperienze, ha contribuito a farmi diventare la persona che sono oggi.

Lavori, vivi lontano da casa, hai fatto scelte difficili e raggiunto ottimi risultati, ma se potessi immaginare te stesso tra tanti anni, quale sarebbe il tuo più grande sogno e la vita che vorresti vivere?

La vita è imprevedibile, qualche anno fa non avrei mai immaginato di lasciare Noci, i miei affetti e gli amici, partire per l’estero, iniziare una “nuova vita”. Non so cosa mi attende, cosa mi riserva il futuro, ma se potessi immaginarmi tra molti anni, sognerei di avere una moglie e dei figli, sognerei di avere ancora tutti i miei cari e i miei amici attorno a me e, magari, di continuare a lavorare nella ristorazione (in un ristorante di mia proprietà) e di stabilirmi nella mia adorata città natale con la famiglia. Nel frattempo cerco di impegnarmi al massimo giorno per giorno, sperando che quel che spero diventi realtà!

 

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