TEMPERAMENTE - C’è un tassello mancante, una falla, nell’analisi della scrittura di Cosimo Argentina. Ed è pericoloso che questa falla non si leghi ad un momento qualsiasi dell’azione del tarantino, ma alle origini della stessa. Lettori più e meno affezionati, esperti del settore e neofiti: tutti pensano (e sono invitati a pensare) che la prima orma appartenga a Leonida Ciocri, chiamato nell’anno 1999 a cercare un riscatto sotto tre differenti e fallimentari vesti: militare prima, studente poi e scrittore infine. Il Cadetto, Marsilio editore, premio Kihlgren per l’opera prima: questo recita la bibliografia. Peccato che la cronologia necessiti di un fondamentale aggiornamento.
Nell’anno 1991, presso la tipografia Abicca di Brindisi, un giovane Argentina incrocia i guantoni con l’amico Stefano Caracciolo, autofinanziando un’opera a quattro mani con – ovvi motivi – limitatissima tiratura. Si potrebbe semplicemente bollare lo scritto come un’esperienza giovanile e se ne potrebbero evidenziare le differenze di respiro rispetto alla successiva produzione argentiniana; si potrebbe infine ridurre l’importanza dello stesso ad un semplice richiamo di nomi (quel Cosmo che si ritroverà anni dopo in Viaggiatori a sangue caldo): ma tutto questo rappresenterebbe un torto. Bevitori di birra che camminano incarna infatti la prima radice, il diario intimo e la bozza di una produzione che troverà sviluppo nel successivo ventennio.
Basterà l’introduzione ad illuminare il lettore: in una densità soffocante i capolavori letti dai due amici e utili alla loro formazione si mescoleranno senza soluzione di continuità a tutti i demoni abilitati a popolare le pagine di Cosimo Argentina: «la martoriata città natale», le ombre di via Calabria, il peso di una famiglia sempre inadeguata si sommano al particolare rapporto con il male, quel ruolo salvifico conferito alle donne e quel pendant tra il Settentrione e la realtà tarantina che diverranno la cifra della successiva produzione di Argentina.
Bukowski, Céline, Choukri, Defoe e Márquez: chi volesse conoscere gli autori che hanno accompagnato la giovinezza del tarantino non avrebbe necessità di chiederglielo in un’intervista. E la stessa già citata via Calabria è «una specie di cuore nero» per ammissione dello stesso narratore, accogliendo poi i tristi destini dei protagonisti di Cuore di cuoio, Vicolo dell’acciaio, Maschio adulto solitario.
«Le acque lacustri che lottano per avere la meglio sulle paludi» dei Bevitori rappresentano già quel conflitto cerebrale tra bene e male sempre presente in Argentina, scontro che si declinerà poi nei modi più disparati: dalle misere rivincite del Dagoberto di Bar Blu Seves, agli scatti d’ira sui più deboli del già citato Dànilo o alla fredda vendetta del Maresca de L’umano sistema fognario.
Si rivedano dunque tempi e modi: il Ciocri e le sue peripezie non sono l’inizio. Lo sviluppo, semmai. Le radici dello stile di Argentina sono tra i due mari, non su una quattro corsie del Settentrione. Le prime presse non sono quelle di un editore veneziano: Cosmo nasce a Brindisi, presso una tipografia forse ormai chiusa.
Graziano Gala è l’autore di questo approfondito articolo. Oltre a essere un lettore di Temperamente, Graziano Gala si è laureato in Lettere Classiche con una tesi sullo scrittore Cosimo Argentina. Al momento insegna come supplente di italiano e latino a Inzago (MB), scrive poesie e racconti, ha vinto il Premio Gazzetta del Mezzogiorno e il premio nazionale Bukowski .
Bevitori di birra che Camminano di Cosimo Argentina