NOCI - Ieri sera presso il Chiostro delle Clarisse l’Università della Terza Età, in collaborazione con il Comune di Noci e i Carabinieri della Locale Stazione, ha organizzato un incontro relativo a una tematica tanto delicata quanto attuale: le varie tipologie di truffe perpetuate ai danni degli anziani.
Nel porgere i suoi saluti iniziali, il sindaco Intini ha sollevato una questione importate: “Ho notato una tendenza che mi piace poco da parte di molti nocesi: voler essere loro a giudicare e quindi a punire. E’ un compito che va lasciato invece appannaggio esclusivo delle Forze dell’ordine, che sono autorizzate dalla legge”. Il Comando Generale dei Carabinieri ha fortemente voluto questa campagna informativa, che andrà ad arricchirsi ulteriormente di occasioni d’incontro e di dialogo, al fine di individuare (anche e soprattutto sulla base di testimonianze fornite) quali sono le tipologie di truffe più adottate e quali sono gli strumenti per prevenirle.
E’ purtroppo noto che gli anziani (in special modo gli over 75) sono la categoria più vulnerabile, fisicamente e psicologicamente. Spesso soli, hanno una grande voglia di comunicare, di parlare con qualcuno. Nulla di più facile, quindi, che diano subito soddisfazione ai truffatori, i quali “attaccano bottone” con la loro favella. Usano un linguaggio sciolto e forbito, privo di inflessioni dialettali, appaiono sorridenti, rispettabili e rassicuranti. Non dimentichiamo che una truffa ai danni di persone anziane comporta due tipologie di danni: economici e psicologici. La cosa peggiore è che i truffatori, con gran faccia tosta, contattano privatamente la loro vittima, risarciscono il danno e chi ha subito la truffa non sporge denuncia. La questione si chiude quindi lì e questi loschi individui sono pronti a truffare altra gente. Tra le truffe più in voga, ci sono quelle che giocano sull’emotività. Il malcapitato di turno riceve una chiamata da parte di un falso agente, oppure del fantomatico avvocato di un figlio o di un nipote. Essi riferiscono all’anziano che i suoi cari sono stati coinvolti in un incidente e stanno per essere arrestati, chiedendo il pagamento di una certa somma in denaro affinchè siano scagionati. La vittima viene trattenuta al telefono in attesa dell’arrivo di chi dovrà riscuotere i soldi. Questo per evitare che possa far mente locale e riflettere sul fatto che da noi in Italia, al contrario di quanto avviene negli Stati Uniti, non è previsto il pagamento di nessuna cauzione che possa scagionare chi si sia macchiato di un reato. I truffatori la intrattengono telefonicamente per evitare che la vittima chiami davvero il figlio o altri familiari per accertarsi della veridicità dell’accaduto. L’avvento e l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate ha semplificato di molto l’operato dei truffatori, rendendoli spesso e volentieri “senza volto”. Facciamo attenzione a non aprire alcun link che ci viene fatto pervenire tramite sms, mail o chat dei vari social. Cascarci è facilissimo, perché i truffatori “rubano” il logo di Poste Italiane o della nostra banca, chiedendoci di cliccare per aggiornare i dati del nostro conto corrente. Se per comodità facciamo acquisti online, valutiamo attentamente l’affidabilità del venditore attraverso i feedback (le recensioni che gli altri utenti hanno lasciato). Leggiamole con attenzione e se ci imbattiamo in recensioni negative da parte di qualcuno che è stato truffato non vedendosi arrivare la merce dopo il pagamento, ciò significa che potremmo essere la prossima vittima di quel venditore truffaldino. Ricordiamo di non pagare con il nostro conto corrente o la nostra carta di credito, ma esclusivamente con paypall, in modo tale che non prosciughino completamente la somma. Male che vada, avremo perso solo quella corrispondente all’acquisto. Utile potrebbe essere per i genitori e per i nonni farsi seguire nell’acquisto online dai propri figli e nipoti. Non apriamo la porta a pseudo funzionari del Comune che asseriscono di dover prendere la planimetria di casa nostra; a funzionari dell’enel che chiedono di fare un controllo del contatore proponendoci tariffe super convenienti, poco oltre la soglia di gratuità. Purtroppo, nessuno regala nulla e se è regalato, c’è odor di truffa. Enti come INPS, INAIL ecc non hanno collaboratori che facciano visite a domicilio: questo va sempre tenuto a mente. Quando andiamo in posta per ritirare le pensione, siamo vigili e guardinghi: prelevato l’importo, non fermiamoci a parlare con nessuno, imboccando subito la vita del ritorno, camminando in sicurezza, prevalentemente sempre su marciapiede, in modo tale che nessuno, a bordo di veicoli come moto o motorini possa trascinarci nel tentativo di derubarci. Qualora purtroppo ci accadesse, non aggrappiamoci ostinatamente alla borsa. Meglio lasciare andare quella che la vita. Il prelievo di una grossa somma allo sportello o al bancomat, può far “drizzare le antenne” a loschi individui che si appostano in attesa appunto delle loro vittime più facoltose. Per questo motivo, se possibile, chiediamo sempre a qualche parente o conoscente di accompagnarci mensilmente a ritirare la pensione. Lo faranno con piacere e non sarà di certo un peso per loro.
“Voglio conoscervi e incontrarvi tutti, ma non in caserma a denunciare una truffa subita”- ha concluso il Comandante Labarile, lasciando intendere quanto la prevenzione, anche e soprattutto per quanto riguarda le truffe, sia di gran lunga preferibile al dover curare.