NOCI (Bari) - È rivissuta nell'immagine di Gianni Morea la fiaccolata in onore di tutte le vittime della strada intitolata Fiaccolata per la Vita. Proprio nel giorno in cui si celebrano i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista la famiglia Morea con la collaborazione dell'Asd Montedoro Noci, ha voluto ricordare tutte le vittime lese della strada con una fiaccolata che ha percorso circa 210 km, attraversato tre provincie ed ha avuto come fonte di collegamento San Pio da Pietralcina.
La manifestazione sportivo-religiosa è infatti partita il 23 giugno da San Giovanni Rotondo dove, a seguito di una Santa Messa celebrata nel santuario dedicato al "santo con le stimmate", alle ore 20.00 la fiaccola ha cominciato a muoversi tra le mani dei podisti della Montedoro Noci. Una staffetta che ha attraversato le provincie di Foggia, Bat e Bari, ed ha visto impegnati circa una cinquantina di podisti iscritti all'associazione dilettantistica nocese. Domenica pomeriggio l'arrivo a Noci. La torcia infiammata ha valicato l'ingresso del paese da via Siciliani e, attraversata via V. Emanuele e via Cavour sede dei festeggiamenti battistini, si è diretta al sacrario di Padre Pio in via Fiore. Qui sono stati i nipoti del compianto Gianni Morea, scomparso nel 2002 per un incidente motociclistico, Gianni (stesso nome dello zio) e Alice ad innescare l'accensione della fiaccola monumentale.
Sincero e commosso l'intervento di S.E. Mons. Domenico Padovano (in foto), Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli, che, in una piazzetta gremita di gente, ha ricordato la figura di San Giovanni Battista «uno dei santi più amati dalla Chiesa Cattolica». E poi «La Chiesa per il Battista ha fatto un'eccezione perché Giovanni è un'eccezione. Lo si festeggia il 24 giugno che è il giorno della sua nascita (esattamente 6 mesi prima di quella di Cristo) e non quella della sua ascensione (28 agosto). Basterebbe solo questo ha spiegare la grandezza della sua figura portatrice di luce e speranza, augurio per le future famiglie». Urge una precisazione. Le parole del Vescovo si riferiscono al fatto che nell'Annunciazione a Maria riportata nei Vangeli, l'Arcangelo Gabriele riferisce che Elisabetta è già incinta di sei mesi (aspetta Giovanni ndr), di qui il significato delle parole vescovili. La messa è stata concelebrata da Don Vito Gentile parroco della chiesa di San Domenico.
Commosso e felice il fautore dell'iniziativa Leonardo Morea che dichiara: «Grazie a tutti per la fantastica cornice e sensibilità. Noci è da sempre stata la mia casa ed era giusto che da qui dessimo il più grande saluto a Gianni e fargli capire che è sempre nei nostri cuori». Un momento religioso ben scandito che ha raccolto tutti i partecipanti sotto la bandiera religiosa, ultimo vessillo per chi ha vissuto una simile tragedia. Tra i tanti parenti delle vittime della strada anche Daniele Conforti, fratello di Gianni "caciotta", ultras del Bari scomparso nel 2008 sulla Noci-Gioia del Colle proprio mentre si recava allo stadio per vedere una partita della sua squadra preferita. Una testimonianza che vale più di mille parole.
