NOCI (Bari) – “L’eco del respiro”: questa la suggestione che ha caratterizzato l’edizione 2019 di Barsento Arte, evento culturale di promozione e valorizzazione del sito storico di Barsento organizzato dall’associazione Luminares con il patrocinio del Comune di Noci. Concretizzatasi in un’unica serata lo scorso 7 settembre, la terza edizione ha visto risuonare la Chiesa di Barsento grazie al concerto “Stetit Angelus” del Coro Polifonico Odegitria con il Ventanas Duo.
Il Coro Polifonico Odegitria è attivo dal 1987, anno della sua fondazione ad opera del direttore Fiorenza Pastore. Nato a Locorotondo, il coro misto vanta numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, con un repertorio che spazia dalla musica sacra a quella profana, dai canti medioevali a quelli contemporanei, dal popolare allo spiritual. Il Duo Ventanas, invece, non è nuovo al pubblico nocese: composto da Fabrizio Piepoli (chitarra, voce, santur) e Vito Maria Laforgia (viola da gamba), negli ultimi anni si è esibito in diversi concerti sul territorio comunale. I due musicisti pugliesi sono accomunati dal gusto per la sperimentazione musicale e per la ricerca sui brani tradizionali mediterranei, eseguiti ed interpretati con profondo rispetto e innovazione.
Nella suggestiva ambientazione della Chiesa medioevale di Santa Maria di Barsento, l’“eco del resipiro” ha dato densità e consistenza all’aria: questa è vibrata, risuonando con atmosfere sacre e ancestrali. Con un repertorio di brani frutto di commistioni cronologiche e geografiche, il Coro Odegitria e il Ventanas Duo hanno dato corpo all’afflato verticale dell’uomo, alla tensione verso l’alto che porta il sentimento del sacro a concretizzarsi in musica. Il concerto ha incantato nella densità di contrasti: dalla molteplicità effettiva della polifonia del coro diretto dal maestro Fiorenza Pastore alla complessità della voce di Piepoli, unica ma molteplice grazie all’utilizzo di una loop station; dalle atmosfere passate richiamate dalla medioevale viola da gamba di Laforgia a quelle più recenti di brani come “La Sposa” di Giuni Russo; dalla sacralità cristiana dei cantici gregoriani alle sonorità orientali del santur; da suoni articolati e compositi ad altri più leggeri e fragili.
“Barsento Arte è un progetto culturale che raccoglie la sfida del recupero e della fruizione dei luoghi della memoria, della nostra storia, del tempo e delle nostre radici, attraverso la rievocazione e la contestualizzazione dei suoni, delle visioni, dei mondi e degli spazi che noi abitiamo” - ha dichiarato Pietro Intini, presidente dell’associazione Luminares - “a differenza delle passate edizioni, quest’anno Barsento Arte si è svolto in un’unica serata per motivi organizzativi. Stiamo già lavorando per la quarta edizione”.