NOCI (Bari) - Il sassofonista e scrittore nocese Vittorino Curci giunge al suo quinto capitolo dedicato al sassofono solitario. Dopo "Conchiglie per dimore ingannevoli", "Soliloqui a bassa fedeltà", "Quidquid facimus venit ex alto" e "Nei paesi novembre è un bel mese dell'anno", l'artista ha ufficialmente pubblicato il risultato degli ultimi studi affrontati con il suo personale strumento musicale.
"The Diver" (Il tuffatore) è il titolo dell'ultima opera sassofonistica pubblicata con Macadam Records nel corso di questi ultimi mesi. Quest'ultimo giunge oggi dopo ben otto anni dall'ultimo "Nei paesi novembre è un bel mese dell'anno", pubblicato con Setola di Maiale, Porcia PN nel 2006: sinonimo di una lunga ma profonda esplorazione dello strumento, portata avanti con gli anni, oggi giunta ad un'ulteriore conclusione. "Dieci tuffi nel mare del silenzio": questa la frase che accompagna il titolo principale del disco ma che introduce, allo stesso tempo, anche il motivo elaborato musicalmente.
I dieci brani, se ascoltati consecutivamente, durano all'incirca 37 minuti ma l'ascoltatore non percepisce altro che "note multiple o tenute a lungo come bordoni ipnotici, veri effetti percussivi e rumoristici, modifica dell'emissione del timbro" come cita Fabrizio Versienti sul Corriere del Mezzogiorno. E ancora, ciascun brano è assolutamente diverso dall'altro: Curci alterna tracce a fiato continuo (come nel caso della quinta) a tracce in cui il tempo viene dilatato, lasciato al silenzio più assoluto. Sembra quasi che ci si stia immergendo in uno spazio, in un'immagine costruita. "E' il risultato di un'organizzazione dello spazio dell'arte" ha commentato Curci ai taccuini di Noci24.it "in cui l'artista del nostro tempo deve necessariamente tuffarsi. Capire l'importanza del silenzio per un musicista significa capire la materia in cui ci si vuole immergere". Ed il silenzio è sicuramente un elemento fondamentale, utile alla musica.
Non a caso, l'immagine di copertina scelta dall'artista per la pubblicazione di The Diver (foto in alto) è un dettaglio de la "Tomba del Tuffatore" di Paestum (480 a.C.). Immagine simbolo dell'immersione nella materia con cui ci si rapporta, in questo caso dei sassofoni alto e tenore.
