NOCI (Bari)- Lo scorso 3 ottobre, a partire dalle ore 19:00, nella consueta cornice del Chiostro delle Clarisse, si è svolto l’appuntamento conclusivo della XVIII edizione del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara”. Un appuntamento davvero importante e atteso da tutti coloro che avevano seguito con interesse gli scavi archeologici effettuati in quel di Largo Sottotenente Rotolo. Come sicuramente ricorderanno i lettori più attenti, anche noi di Noci24 c’eravamo occupati della vicenda, restando con le “antenne sintonizzate” (vi rimandiamo alla lettura di questo articolo). Il momento della verità, pur con i suoi tempi decisamente dilatati, è finalmente giunto. Durante la serata, sono intervenuti l’architetto Francesco Giacovelli, che ha diretto i lavori, la Dott.ssa Caterina Annese, funzionario della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della città di Bari e le Dott.sse Anna Santovito e Annalisa Melillo, incaricate delle attività sul campo.
Dopo l’introduzione del Direttore della Biblioteca Comunale, Giuseppe Basile, è intervenuto il sindaco Domenico Nisi, porgendo i suoi saluti istituzionali. Il primo cittadino ha tenuto fede alla promessa di presenziare almeno all’ultimo appuntamento.
La parola è passata dunque all’architetto Francesco Giacovelli, che ha diretto i lavori di riqualificazione e ripavimentazione in quel di Largo Sottotenente Rotolo e ne ha esaustivamente illustrato lo svolgimento.
Largo Sottotenente Rotolo è stata intitolata negli anni ’50 a Giuseppe Rotolo, Eroe perito durante il secondo conflitto Mondiale. In epoca medievale però, è stata la prima piazza di Noci, ergo, cuore pulsante della città. Vi si stagliava la torre grande, simbolo del potere feudale, affiancata con molta probabilità da altri elementi del sistema difensivo dell’epoca.
“Erano tracce di questi elementi che si pensava di trovare quando i georadar hanno segnalato qualcosa”- ha spiegato l’architetto Giacovelli, specificando però che “Anche se non è questo ciò che abbiamo trovato, era giusto che le indagini seguissero il loro corso e fossero effettuate in maniera approfondita. Dopodichè, i lavori non hanno subito alcuna modifica sostanziale rispetto a quanto prestabilito”.
A partire dal ‘500, questa centrale piazza, iniziò a perdere progressivamente importanza, e negli anni ’60 del ‘900, scompaiono definitivamente tutte le attività commerciali adiacenti, che la animavamo.
“Ad oggi, Largo Sottotenente Rotolo era ridotta ad area di mero parcheggio, ed un intervento di riqualificazione appariva quindi urgente”, ha ribadito Giacovelli. Un intervento che rientra pienamente nel progetto più ampio della rivitalizzazione del Centro Storico. L’architetto ha quindi illustrato dal punto di vista strettamente tecnico come si sono svolti i lavori, con l’apposizione di basole antiscivolo ed esteticamente più gradevoli; l’abbattimento dei marciapiedi adiacenti e delle barriere architettoniche. Tutto ciò, nell’intento di conferire nuovamente a Largo Sottotenente Rotolo i connotati effettivi di piazza. Allo stesso tempo però, si è avuta la massima cura di preservare gli antichi elementi storici residuali. L’architetto Giacovelli ha illustrato poi alcune concrete proposte per quello che sarà il futuro di Largo Sottotenente Rotolo.
“Occorrerà innanzitutto scongiurare il rischio che torni ad essere un’area adibita esclusivamente a parcheggio. Saranno certamente apposti elementi amovibili di arredo urbano, nel rispetto dell’ecosostenibilità. Gli abitanti degli edifici che vi si affacciano, dovranno comunque attuare delle buone pratiche preventive, spinti dal senso civico!”
Un progetto bello e ambizioso, sarebbe quello di trasformare Largo Sottotenente Rotolo in una "piazza teatro", con tanto di palco e illuminazione che la valorizzi debitamente.
La dottoressa Caterina Annese (funzionario della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della città di Bari) assieme alle colleghe Anna Santovito e Annalisa Melillo, ha illustrato nel dettaglio l’aspetto a cui tutti erano evidentemente più interessati: quello relativo al “cosa è stato trovato”. Come maggiori conoscitori della storia locale avevano ipotizzato, non vi è stata nessuna scoperta sensazionale, nulla che vada sostanzialmente a stravolgere o ad integrare in maniera importante la storia di Noci. Tuttavia, si tratta pur sempre di piccoli tasselli che permettono di conoscere come si svolgeva la vita dei nostri avi in quella zona. Come hanno spiegato le esperte, i reperti a cui si è risaliti, sono databili al XIII e XIV secolo ed è stato possibile fare una scissione tra frazione sud e frazione nord di Largo Sottotenente Rotolo. Nella zona sud, le tracce di attività di estrazione e lavorazione del sottosuolo, indicano la presenza di una cava da cui veniva estratto materiale lapideo. La suddetta cava, sarebbe stata utilizzata per pochissimo tempo e poi abbondonata, diventando un immondezzaio. Totalmente diversa la vita che si svolgeva nella zona nord, adibita all’artigianato e alla vita domestica. Qui è stata rinvenuta una gran quantità di reperti ceramici e pochi reperti faunistici.
Per ciò che riguarda i resti ceramici, non tutti in ottimo stato, fanno sicuramente parte di recipienti adibiti alla conservazione o alla cottura di alimenti. Pare assodato invece, che i resti faunistici non appartengano ad animali selvatici. Eccezion fatta per quelli di un carapace e di una testuggine terrestre, gli altri reperti appartengono ad animali d’allevamento come ovini, caprini e suini. Il reperto più singolare rinvenuto è una fibula in osso, mentre quello più antico parrebbe essere un raschietto in selce presumibilmente risalente al III o IV secolo a.C.
Il condizionale è d’obbligo, dal momento che è stato ritrovato nella zona di riempimento e difficilmente sarà possibile scoprire come e quando sia finito lì. Dopo aver brevemente ricapitolato gli esiti delle ricerche, la dottoressa Annese ha tenuto a precisare che le ricerche aventi per oggetto le tracce degli elementi difensivi medievali (in particolare di quella che doveva essere la torre piccola) proseguiranno, seppur sulla base dei pochi elementi in possesso degli studiosi.
Si è conclusa così anche la XVIII edizione di “Settembre in Santa Chiara”, appuntamento che sicuramente mancherà ai più assetati di cultura e di storia. La certezza però è quella che anche il prossimo anno le tematiche saranno avvincenti e coinvolgenti, e nell’attesa, i più appassionati potrebbero benissimo avanzare valide proposte. Ancora una volta, i ringraziamenti sono d’obbligo per il direttore della Biblioteca Comunale Giuseppe Basile, la cui capacità organizzativa è sempre impeccabile per le associazioni che collaborano alla realizzazione dell’evento. Si ringraziano quindi “Terra Nucum”, di Pasquale Gentile; “Circolo Culturale Giuseppe Albanese”, di Josè Mottola; "Puglia Trek&Food", di Orazio Sansonetti e “Umanesimo della Pietra” di Nico Blasi.