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Le donne nel Risorgimento, ultimo appuntamento di “Settembre in Santa Chiara”

10-04-giannina_milliNOCI (Bari) - Si conclude il prossimo mercoledì 5 la 10. edizione di “Settembre in Santa Chiara”. Nel Chiostro delle Clarisse a Noci, con inizio alle ore 18.30, è in programma l’ultimo appuntamento intitolato “Le nostre patriote: Antonietta e le altre”. Interverranno, presentate da Giuseppe Basile (direttore della Biblioteca comunale), CRISTINA MARTINELLI (scrittrice e studiosa di storia locale) e GIULIA BASILE (scrittrice). 

Porgerà un indirizzo di saluto FRANCESCA GIGANTE, presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Noci Il ciclo di conversazioni storiche è organizzato dal Centro culturale “Giuseppe Albanese” di Noci e dal Comitato di Bari dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano con il Comune di Noci e la Biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli”. E’ patrocinato dalla Presidenza della Giunta e dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dalla Provincia di Bari.

Cristina Martinelli si occuperà di Antonietta de Pace. La De Pace nasce a Gallipoli nel 1818 da famiglia benestante. Il padre, banchiere, è anche il sindaco della città, noto perché ardente oppositore delle ingiustizie sociali. La morte del padre porta la famiglia al dissesto economico. Antonietta viene mandata in convento e successivamente seguì a Napoli la sorella sposata. Fu nella città partenopea che entrò in contatto con i circoli mazziniani e partecipò alle barricate del 1848.
Anche lei, come molte patriote del tempo, fu costretta a vestire da uomo. Il ritorno dei Borbone costò caro ad Antonietta: 18 mesi di carcere, che però non bastarono a spegnere il suo entusiasmo patriottico. È noto, infatti, che dopo lo sbarco garibaldino di Marsala contribuì ad organizzare le adesioni locali all'impresa dei Mille. Era vicino a Garibaldi quando entrava trionfalmente a Napoli, liberandola dall'oppressore.

Giulia Basile, così anticipa il contenuto del suo intervento: Una storia scritta con l’inchiostro invisibile quella delle donne nell’Unità d’Italia. Nonostante le donne contribuiscano al processo risorgimentale con coraggio e con scelte di libertà, bisogna arrivare alla Costituzione repubblicana per avere alla pari, almeno di fronte alla Legge, le Sorelle insieme ai Fratelli d'Italia.
Le biografie femminili si moltiplicano nell'800, ed è grazie a questa produzione biografica che, accanto allo stereotipo della madre educatrice, si delineano figure di eroine, di patriote, filantrope ed artiste, che irrompono nella storia con una carica trasgressiva rispetto al modello tradizionale imposto dalla cultura del tempo. Sono le nobildonne che aprono i loro salotti a letterati, patrioti e artisti contribuendo in modo sostanziale alla creazione di un humus fertile alla diffusione dei fervori unitari e risorgimentali. Sono le simpatizzanti delle idee mazziniane, o vicine alla Carboneria, sulle barricate a colpi di moschetto o al lavoro per la costruzione del paese civile. Filantrope e patriote, hanno fondato ospedali, organizzazioni per l’assistenza alle minorenni, hanno aperto asili e scuole per affrancare le donne da quella povertà di cultura che si traduceva in mancanza di libertà.
Alcune entrano nei libri di scuola, come Anita Garibaldi, Giulia Beccaria, delle altre è difficile far emergere singole individualità.
Molte sono le figure che sono finite troppo presto nel dimenticatoio. La storia ha restituito solo il nome delle aristocratiche, ma furono migliaia, nell'Italia preunitaria, le borghesi e le popolane mandate sotto processo, talvolta in esilio, in carcere, anche sul patibolo.
Ricorderemo la Sangiovannara, che si  spese moltissimo per preparare l’entrata di Garibaldi a Napoli, e la moglie di Luigi Settembrini Raffaella, detta Gigia. Ricorderemo da Milano: Cristina Trivulzio di Belgioioso, Bianca de Simoni Rubizzo. Da Napoli: Enrichetta Caracciolo, e la giornalista inglese Jessie White Mario. Dal Piemonte Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione, cugina di Cavour, la donna più bella d'Europa; Anna Grassetti Zanardi da Bologna; Sara Levi Nathan, Giuditta Tavani Arquati e Colomba Antonietti da Roma. E da Brescia, Carolina Santi Bevilacqua; Elisabetta Michiel Giustinian e Teresa Perissinotti Manin da Venezia etc etc; e tra le letterate ci fermeremo su Giannina Milli (in foto sopra) , poetessa abruzzese ("la poesia dell’anima italiana brillava nell’estro di Giannina Milli per il trionfo degli ideali patriottici").

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