NOCI (Bari) - Il primo appuntamento della nostra rubrica #nocesinserieA, ideata per dar visibilità ai talenti sportivi nocesi migrati in altre squadre per giocare nel massimo campionato della disciplina d’appartenenza, lo abbiamo dedicato alla pallamano. In particolar modo a rispondere alle nostre domande è stato Marco Recchia (in foto), giovane nocese classe 1994 da un anno in forza al Conversano in serie A.
Dopo esser cresciuto nelle giovanili della pallamano Intini Noci, Recchia ha disputato un’ anno di pallamano in Danimarca prima di far rientro a Noci e giocare in prima squadra nell’ultimo campionato di serie A1 della storia dell’Intini Noci. Nell’estate 2013 Recchia ha poi deciso di trasferirsi a Conversano per poter continuare a giocare in serie A. Con piacere il giovane talento non si è sottratto alla nostra intervista:
Recchia, quando è iniziata la tua avventura con il Conversano in serie A? Come mai hai scelto di giocare proprio per questa società?
“La decisione di intraprendere questa nuova esperienza con la società del Conversano è nata a luglio quando Mister Tarafino, insieme al direttore generale Beppe Vicenti, mi hanno presentato un progetto a lungo termine che prevedeva la formazione di una squadra di giovani che avrebbero dovuto giocare nella massima serie del campionato italiano e crescere insieme. Questo ottimo progetto, unito ad altre motivazioni quali la presenza di mio fratello, di amici nella squadra e la presenza di un allenatore del calibro di Alessandro Tarafino mi hanno spinto a compiere questa scelta”.
Come ti trovi con i tuoi compagni? E con la società e i tifosi?
“Quando una squadra è composta dalla maggior parte di ragazzi under 20 è difficile trovarsi male e non è cosi complicato fare gruppo. Per quel che riguarda i rapporti con la società del Conversano devo esprimere un elogio al corretto modo di relazionarsi del presidente Nazarena Trovisi e di tutti i dirigenti che sono sempre vicini alla squadra. Forse è proprio la trasparenza di questo progetto, e l’umiltà di queste persone che sta facendo riavvicinare i tifosi alla squadra e credo che sin dalla prossima partita il loro appoggio sarà maggiore”.
Qual è il tuo ruolo in campo e con quale frequenza viene scelto per la squadra titolare?
“Il mio ruolo in campo è quello del centrale. Sin dai primi minuti di ogni partita ho dato il mio contributo alla squadra”.
Quanto è importante per la tua esperienza sportiva confrontarti con avversari di serie A? Pensi che giocare in serie A possa essere un valido trampolino per ambire ad indossare la maglia della nazionale italiana di pallamano e per far conoscere a tutti il tuo valore?
“Giocare in serie A è un’ottima opportunità di confronto con giocatori e squadre di un livello più alto. La nazionale è una conseguenza di quando si fa bene, per me è ancora presto per pensare a questo traguardo”.
Ti sei mai pentito della scelta fatta di giocare per il Conversano o sei stato sempre sicuro di volere questa opportunità?
“No, non mi sono mai pentito della scelta da me intrapresa. Anzi, sono sempre più convinto che sia stata la scelta giusta. Anche perché ogni giorno, a contatto con Mister Tarafino e allenandomi con giocatori come il capitano Giorgio Fantasia e Ninni D’alessandro mi ritrovo ad imparare sempre cose nuove e sono certo che continuerò a crescere perseverando negli allenamenti e cercando di imparare sempre di più da questi atleti”.
Dal tuo punto di vista come procede il campionato e quale obiettivo avete prefissato con la squadra?
“Come ho detto in precedenza è un progetto a lungo termine, crescere insieme oggi per provare a fare qualcosa di bello domani. L’obiettivo di quest’anno è quello di crescere individualmente e come gruppo puntando alla salvezza. A mio parere, si è intrapresa la strada giusta”.
Ed in particolare qual è il tuo obiettivo personale?
“Il mio obiettivo personale è sicuramente quello di migliorare ogni giorno di più. E perché no, magari togliermi qualche soddisfazione come il raggiungimento della fase finale del campionato nazionale under venti”.
Se la pallamano nocese ritorna in futuro in serie A, valuteresti l’ipotesi di ritornare a giocare a Noci?
“Mai dire mai, anche se non ritengo prioritaria la categoria di gioco. Ho stima e rispetto per il progetto, per i dirigenti e per i giocatori di questa nuova società. Tra cui vorrei menzionare Ivano Luciani e Santi Vanoli i quali hanno subito accettato, senza contraddizioni la mia scelta. Per il momento però, credo sia opportuno concentrarsi sulle scelte fatte”.
Quanto è importante secondo te per un atleta arrivare a calcare i campi di serie A?
“Tutti i giocatori hanno ambizioni, quindi ritengo che per un giovane atleta avere l’opportunità di giocare nella massima serie sia un traguardo da raggiungere”.
Cosa consiglieresti di fare ad un ragazzo che ha il sogno di giocare nel campionato di pallamano di serie A?
“Non penso di essere la persona indicata per dare consigli. Credo comunque che con impegno, sacrificio e determinazione si possa raggiungere questo traguardo”.