NOCI - Dopo la fresca vittoria del 1^ Trofeo Open Klimaitalia Francesco Garzelli ha risposto alle nostre domande sulla sua carriera e sul trofeo appena conquistato.
Il trentenne tennista nocese vanta una serie di successi nella sua carriera tennistica. Nell’agosto del 2012 ha raggiunto il best ranking ATP in singolare alla posizione 809, nel 2014, invece, ha raggiunto la posizione 740 nella classifica di doppio. Garzelli si è laureato 4 volte campione regionale ed è stato sparring partner agli Internazionali di Roma di campioni del calibro di Novak Djokovic, Rafael Nadal e Fabio Fognini. Attualmente è maestro federale presso il Circolo Tennis Njlaya di Bari.
A che età e come ti sei avvicinato al tennis?
“Ho iniziato a giocare a tennis a 8 anni alla quercia di putignano, grazie ai miei genitori che mi consigliarono di provare.”
Circa 10 anni fa hai raggiunto il tuo best ranking nella classifica ATP al posto N^809, che ricordi hai di quel periodo della tua vita?
“ L’anno del mio best ranking avevo 21 anni e tante aspettative, mi vengono in mente tanti ricordi, ogni settimana ero in un posto diverso del mondo con l’obiettivo di scalare sempre di più la classifica, sembra tutto bello, ma era una vita piena di sacrifici, purtroppo nel tennis a differenza di altri sport c’è molta più selezione se non arrivi nei primi 100/120 del mondo è come se non fossi nessuno.”
Cosa ti aspettavi dalla tua carriera tennistica?
“Dalla mia carriera tennistica il mio più grande sogno era quello di arrivare un giorno a giocare un torneo dello slam, purtroppo è rimasto solo un sogno, ho un po’ di rimpianti per alcune decisioni sbagliate prese in momenti importanti che avrebbero dovuto portarmi a fare un salto di qualità, anche se magari non sarei mai potuto arrivare nei primi 100/200 giocatori al mondo, però per aver raggiunto la mia miglior posizione a soli 21 anni e non essere più riuscito a salire negli anni dopo vuol dire qualcosa è andato storto.”
Dopo aver giocato tornei di tennis in giro per il mondo che effetto ti ha fatto giocare un torneo nella tua Noci?
“Giocare il torneo di Noci per la prima volta nel mio paese è stata un’emozione fortissima, non mi sarei mai aspettato di vedere così tanta gente sugli spalti, non ti nascondo che all’inizio ero abbastanza teso, anche perché non allenandomi più non sapevo in che condizioni sarei stato e la paura di non rispettare le aspettative era tanta.”
Durante il torneo e in particolar modo durante la finale hai sentito la spinta del pubblico nocese?
“Il pubblico per me è stato fondamentale, mi hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto, la finale è stata pazzesca, grazie alla lora spinta mi sentivo come se potessi rimanere in campo per ore, quasi mi dispiaceva che prima o poi sarebbe dovuta finire la partita.”
Quando hai capito di poter vincere la partita contro Federico Salomone?
“Conoscevo già il mio avversario, sapevo che sarebbe stata una partita complicata che si poteva decidere su pochi punti, per questo sono entrato in campo pensando un punto alla volta, è stato molto importante vincere il primo set al tiè break, poi nel secondo set sono andato 5-1 sopra per poi ritrovarmi in un attimo 5-4 0-40, li sono stato bravo ad avere coraggio nell’andarmi a prendere io la partita, per fortuna è andata bene.”
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Attualmente faccio il maestro al Njlaya a Bari, per il futuro vediamo, nel mondo del tennis non è facile fare progetti o pensare troppo avanti.”