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Pentassuglia ''Con il nuovo piano di riordino sarà rimodulata la rete del 118''

09-20-sanità-pdNOCI (Bari) - Come trasformare la sanità pugliese in una sanità di iniziativa e non di sola attesa? Che cos'è la sanità di iniziativa? Attorno a questi interrogativi si sono confrontati numerosi ospiti nel convegno promosso dal PD nocese nell'ambito della Festa dell'Unità lunedì scorso. Presenti l’on. Vito De Filippo, sottosegretario al Ministero della Salute, Donato Pentassuglia, assessore regionale al Welfare e alla Sanità, l’on. Gero Grassi, componente della commissione affari sociali della Camera dei deputati, Domenico Colasanto, direttore generale Asl Ba, il sindaco di Noci Domenico Nisi, il segretario provinciale PD Ubaldo Pagano e infine Vito Plantone, segretario del circolo Pd di Noci. Pentassuglia nel suo intervento ha garantito una rimodulazione della rete del 118 che toccherà anche Noci.

Parlare di sanità di attesa significa parlare di una sanità legata alle strutture ed ai servizi erogati. La proposta dibattuta nel convegno è stata quella di passare ad una sanità di inziativa, cioè legata alla capacità dei servizi sanitari, del territorio, dell'associazionismo e della politica di favorire uno stile di vita che promuova il benessere personale. Parlare di sanità, però, è allo stesso tempo errato, come ha ben motivato l'on. Gero Grassi "sarebbe più opportuno - ha detto il parlamentare di Terlizzi - parlare di salute e non di sanità per il fatto che i nostri sforzi dovranno puntare molto sulla prevenzione delle malattie, sul rafforzamento di una cultura della salute che deve partire da stili di vita sani". Ma Grassi parla anche di sanità nell'accezione tradizionale "diciamoci anche che in Puglia ci sono 10 ospedali che andrebbero chiusi, come Terlizzi, Corato, Molfetta...". La sua idea è: gli ospedali visti come terminali dell'azione sanitaria e con servizi di qualità. Sul territorio una rete di poliambulatori specializzati efficaci. Il sottosegretario Vito De Filippo ha poi riportato la questione sulla governance sanitaria: "Serve innovazione nella politica perchè la politica deve trovare le soluzioni ai problemi. E Renzi sta avendo il coraggio di innovare puntando tantissimo su Salute e Scuola. Faticosamente Renzi sta provando a dire basta alla politica delle tre T, tagli, tasse, tickets. E si sta puntando sulle UCCP, le unità complesse di cure primarie, cioè servizi di qualità, e sull'abolizione delle differenza fra sanità maggiore e minore". Compito della dott.ssa Romina Giannini, del circolo PD Noci, è stato quello di riportare il dibattito sul tema della sanità d'iniziativa presentanto il cosiddetto modello del chronic care model, cioè un modello di assistenza medica dei pazienti affetti da malattie croniche sviluppato dal professor Wagner e dai suoi colleghi del McColl Insitute for Healthcare Innovation, in California: il modello propone una serie di cambiamenti a livello dei sistemi sanitari utili a favorire il miglioramento della condizione dei malati cronici e suggerisce un approccio “proattivo” tra il personale sanitario e i pazienti stessi. A sostegno del chronic care model si è poi schierato Domenico Colasanto, direttore generale della Asl Bari, il quale ha citato i difficili esperimenti per far partire le cosiddette "Case della Salute" nella Asl Bari, cioè delle strutture in cui i medici di base possono collaborare ed offrire un servizio dalle 8 alle 20 nelle città, supportati da personale infermieristico ed attrezzature poste a disposizione della Asl e dotati anche di servizi di telemedicina e telediagnostica. Un miraggio? No, affatto. Per Colasanto con soli 3,5 milioni di euro tutto ciò è fattibile e servirebbe a presidiare il territorio e a fare da screening efficace per le persone. L'assessore Pentassuglia, presente in sala, è avvisato. Ma Colasanto ricorda al pubblico che il chronic care model si sta già sperimentando nella nostra Asl che ha in cura 40 pazienti con la SLA e altri pazienti con cronicità, fragilità e malattie rare. Tutte attività stoppate dal piano di rientro sanitario imposto alla Puglia. Ora però il piano è stato sbloccato e si aprono nuovi scenari. La parola passa infine all'assessore regionale Donato Pentassuglia dal 1 luglio a capo dell'assessorato al Welfare e alla Sanità. Pentassuglia ha ricordato le ultime tappe in ambito sanitario in Puglia: la firma del patto della salute con il ministero della Salute e lo sblocco del piano delle assunzioni concordato con il ministero dell'Economia. In queste ultime settimane si sta lavorando alla raccolta delle informazioni tramite le direzioni degenerali della Asl pugliesi per definire un nuovo piano di riordino delle reti ospedaliere pubbliche e del privato accreditato. Piano che si preannuncia rovente perchè sarà discusso con i sindacati e con i sindaci dei territori e che punterebbe ad una razionalizzazione della rete ospedaliera e nel caso del sud-est barese alla realizzazione dell'ospedale del sud barese fra Monopoli e Fasano e la riconversione (o chiusura?, ipotesi non comunicata ma lasciata intendere dall'assessore ndr) dell'ospedale di Putignano. Ma la questione è delicata e potrebbe accavallarsi nei prossimi mesi alle imminenti elezioni regionali: o si definisce tutto con i territori entro fine anno oppure sarà rilanciata la palla alla prossima amministrazione regionale. Di certo, ha garantito Pentassuglia rivolgendosi al sindaco Nisi, con il nuovo piano di riordino sarà rimodulata la rete del 118 ed ha citato il caso nocese, città che per la vastità del territorio e per le difficoltà nella viabilità non può essere lasciata sguarnita di un congruo numero di ambulanze (oggi solo una ndr). Infine alcuni temi caldi che l'assessore sta affrontando in questi mesi: da un lato l'inappropriatezza delle prestazioni sanitarie (eccessivo ed inefficace ricorso a tac, risonanze ecc), dall'altro l'elefantiaco aumento della spesa farmaceutica da parte delle Asl (56 milioni di € nel 2013). Due problemi che assorbono risorse del bilancio sanitario e che ne limitano le potenzialità nell'erogazione dei servizi. Quali le soluzioni: la rimodulazione della rete ospedaliera pubblica e del privato accreditato e la dematerializzazione (ad esempio la ricetta elettronica). Ed intanto proprio nella Asl Bari lunedì 15 settembre è stato arrestato un dirigente medico responsabile della struttura U.V.A.R. dell’ A.S.L. Bari, nella flagranza del delitto di concussione: per l'accreditamento di un laboratorio analisi di Bari aveva preteso 50.000€. La Guardia di Finanza, Comando Nucleo di Polizia Tributaria, a seguito della denuncia della vittima, lo ha tratto in arresto. Non certo una bella "iniziativa".

 

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