NOCI – Resterà una giornata storica quella dello scorso 11 luglio per l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti e per tutto il personale. Mentre nel pronto soccorso divampava il rovinoso incendio di cui vi parlavamo in questo articolo, due madri davano alla luce i loro bambini. Abbiamo contattato Rossana Agrusti, ostetrica nocese che ha assistito a uno dei due parti. Ne è risultata un’intervista che ha profondamente emozionato anche noi di Noci24, e che ci piace condividere con voi lettori.
Chiunque a vario titolo, lavori in ambito ospedaliero, sa perfettamente che coraggio, impegno e spirito di totale abnegazione sono requisiti indispensabili, ma trovarsi a doverli mettere in pratica di fronte a situazioni talmente critiche da sembrare quasi surreali è tutt’altra storia.
Quanto si è verificato lo scorso 12 luglio all’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti potrebbe rientrare a pieno titolo nella trama di un episodio di qualche serie televisiva come “New Amsterdam”. Mentre l’incendio divampato nel reparto di Pronto Soccorso seminava totalmente il panico tra pazienti e dipendenti, e mentre tutti erano comprensibilmente preoccupati per la propria incolumità, due future madri hanno iniziato in contemporanea il loro travaglio, rispettivamente in due stanze adiacenti al reparto di Ortopedia. Il primario facente funzione, Dott. Cosimo Gentile, la caposala Ilenia Angelillo così come l’equipe medica e le ostetriche in servizio quel giorno, si sono subito attivati per assistere al meglio le due donne e dare il benvenuto alle due nuove vite. Proprio a Rossana Agrusti, ostetrica che ha seguito personalmente una delle due donne durante il parto, abbiamo chiesto di raccontarci questa unica ed emozionante esperienza. Lei, non senza emozione, ci ha raccontato quanto segue.
“Quando il nostro ospedale è stato raggiunto dal fumo abbiamo tempestivamente evacuato l’intero reparto. Alcune donne sono state accompagnate negli spazi appositamente predisposti fuori dall’ospedale, mentre le donne allettate e quelle in travaglio sono state accompagnate nel reparto di Ortopedia, che era stato individuato come “via di fuga”. Lì ci siamo dovuti adattare, perché non avevamo le nostre attrezzature e i dispostivi di cui normalmente disponiamo. Due donne erano in travaglio attivo contemporaneamente in due stanze di degenza adiacenti nel reparto di Ortopedia. La prima donna ha partorito alle 12.57 e ha avuto necessità di un taglio cesareo d’urgenza, dando alla luce un bel maschietto. In pochi secondi, medici e ostetriche hanno allestito una sala operatoria nel blocco parto, che era stato raggiunto dal fumo. Successivamente l’altra donna, che io seguivo personalmente, ha partorito alle 13.21. È nato un altro maschietto e il parto è avvenuto su un materasso posto sul pavimento, perché non c’erano letti a disposizione. Non ci sono stati momenti di panico tra noi professionisti. Tutti avevamo un solo obiettivo, quello di mettere in sicurezza mamma e bambini concentrandoci sul nostro lavoro e evitando di pensare a quello che succedeva fuori e a quello che sarebbe potuto accadere. Personalmente posso dire che mi ha dato una grande forza la donna che ho assistito. Si è affidata a me. Era calma, sorrideva, Non mi ha mai fatto domande su quello che stava accadendo, era concentrata sul suo travaglio, sul suo bambino e ad ogni contrazione respirava, chiudeva gli occhi e si riposava aspettando la contrazione successiva. Io anche ero con lei, non l’ho mai lasciata un secondo, avevo la sensazione che sarebbe andato tutto bene. E così è stato. Il parto è avvenuto naturalmente senza nessuna complicanza. Un’emozione indescrivibile e un ricordo che porterò sempre nel cuore.”
Cosa aggiungere? La forza della vita è sorprendente e dirompete, perché, in grado di emergere e vincere anche nelle situazioni più difficili. E a questi due splendidi maschietti, come alle loro madri, auguriamo che questa esperienza funga per tutta la vita da monito di coraggio e di speranza. A tutte la competente equipe del Miulli, ci permettiamo di far arrivare le nostre congratulazioni per la grande professionalità, l’empatia e l’umanità dimostrate. Sono qualità affatto scontate al giorno d’oggi. Le storie a lieto fine sono quelle che più ci piace raccontare.