NOCI (Bari) - Lo scorso 14 maggio presso il relais SantaRosa tesserati e simpatizzanti del Partito Democratico hanno incontrato il sociologo Pino Arlacchi candidato al Parlamento Europeo alle elezioni del 25 maggio. L'onorevole, presentato alla cittadinanza dal compagno Giandomenico Dongiovanni, ha subito posto l'accento su quanto l'Europa e l'elezione del Parlamento Europeo sia tanto poco sentita quanto importante: "c'è poco investimento propagandistico nonostante il gruppo italiano all'interno del Partito Socialista Europeo questa volta possa essere il più numeroso e dettare la linea politica".
Il PD infatti secondo Arlacchi ha il dovere di cambiare verso all'Europa affinchè si risolva il deficit democratico consegnando al Parlamento ed al popolo europeo la sovranità nelle scelte che ad oggi è nelle mani di tecnocrati ed organi tecnici "altrimenti l'Unione europea resterà un sogno realizzato al 20%" dice il sociologo.
La disaffezione all'idea d'Europa e la scarsa partecipazione vanno combattute e sono causate dall'insensibilità del blocco nordico conservatore che si dimostra politicamente insensibile alle esigenze del popolo europeo, ai bisogni del governo e dei cittadini come è accaduto per la Grecia a cui non si è dato il tempo ragionevole di rientrare dal debito accumulato "l'austerità voluta dal blocco nordico conservatore ha ammazzato l'economia greca" dice il deputato europeo del PD.
E' quindi il gruppo nordico dei conservatori con la sua politica del rigore, lontana dai cittadini, l'avversario da vincere alle elezioni del 25 maggio votando PD e dando forza al Partito Socialista Europeo che si fa promotore di un'Europa diversa, un'Europa in cui si combatta la piaga della disoccupazione ed in cui possa essere garantito un reddito di cittadinanza perché "combattendo la povertà, la disoccupazione si risolvono i problemi e si toglie linfa ai movimenti che sfruttano questi problemi per ottenere consenso." Il bilancio dell'Unione europea non ha sentito il peso della crisi, i fondi europei ci sono, è tempo di cambiare verso ad un'Europa che "salva le banche, ma non le persone" come ha dichiarato il Premier Renzi.