All’inglese Sam Donovan il premio per il Miglior Corto di NociCortinfestival
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All’inglese Sam Donovan il premio per il Miglior Corto di NociCortinfestival
NOCI (Bari) - Ricco e avvolgente. Ancora una volta Nocicortinfestival è riuscito a far emozionare e coinvolgere il pubblico nocese e non, spesso conformista in tema di cinematografia. Anche per i non cineasti e non appassionati, lontani mille miglia da proiettori e pellicole seppur in formato mini, la 4^ edizione della manifestazione promossa dall'associazione Nocicinema e diretta da Vincenzo De Marco ha riscosso un ottimo successo di pubblico. Basti notare, ad esempio, la moltitudine di gente che gremiva Piazza Plebiscito nelle due serate. Vincitore di questa 4 edizione è il corto inglese "Hammerhed" di Sam Donovan che racconta di una separazione vista dagli occhi di un bambino.
La giuria composta da nomi e volti dello spettacolo e della cinematografia, tra gli altri l'attore/regista Angelo Orlando e l'attore e personaggio televisivo Salvatore Marino, ha dichiarato nelle motivazioni di assegnazione del premio di essere stati aiutati proprio dal pubblico a scegliere perché indecisi tra più corti ad ex equo. Ad aggiudicarsi invece il premio come miglior corto italiano è stato il giovane gioiese Gianluca Sportelli con il suo "Nonostare" (Nella foto in alto a sinistra), commedia che racconta uno spaccato di vita del mezzogiorno italiano. Miglior corto straniero invece a Martin Rosete per il suo "Basket Bronx" proveniente dalla Spagna (Nella foto sotto).
Per la sezione Ecoland sulla tematica ambientale promossa in collaborazione con la Legambiente di Bari il premio è andato al corto di provenienza turca "Peace". Infine il pubblico presente in piazza a sua discrezione ha nominato il corto italiano "El Mueble de las Fotos" titolare del premio Città di Noci con somma soddisfazione da parte del suo regista Giovanni Maccelli, 2'10'' di autentica commedia. Successo anche per il corto "Come a Cassano" di Pippo Mezzapesa vincitore del David di Donatello e della sezione dedicata alla mostra del cinema di Venezia. Pur non essendo in concorso il corto ha destato l'attenzione di tutti i presenti per l'ambiguità giocata sul nome Cassano al contempo un giocatore di successo ed un ragazzino barese omonimo e concittadino del talento di Bari vecchia. Proprio la città capitale del mediterraneo è il fil rouge che collega storie e mondi di due ragazzi cresciuti male ma con la passione per il calcio. Per brindare alla conclusione del progetto, l'organizzazione ha curato anche il "dopo festival" con una festa tenutasi presso Masseria Torre Abbondanza che ha visto la partecipazione di molti giovani uniti dalla passione per la musica e il cinema.