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Intervista doppia all'UDC: ecco le ragioni della rottura

Parlano Stefano Angelini e Fabrizio Notarnicola dopo le tensioni degli ultimi mesi nate nel partito e fra i consiglieri Antonio Locorotondo e Fabrizio Notarnicola da una parte, contro Stefano Angelini ed Enzo Notarnicola dall'altra

 

Cons_angelini_small cons_fabrizio_notarnicola

Stefano Angelini

capogruppo UDC

Fabrizio Notarnicola

consigliere UDC

 

NOCI (Bari) - Tornano a confrontarsi le due anime dell'UDC e lo fanno dopo alcuni mesi di silenzio approfittando della nostra intervista e della nostra voglia di raccontare ai nocesi le ragioni di questa crisi interna. Nell'editoriale di lunedì scorso avevo messo il dito sulla piaga aperta nel partito: la democrazia interna. Ed oggi, fosse solo sulle pagine del nostro giornale, l'opinione pubblica potrà farsi un'idea delle ragioni del contrasto. A sentire i due consiglieri sembra quasi che tutto possa tornare presto come prima, ma tra le parole e i fatti vedremo quanto tempo sarà necessario per la ricucitura, ammesso che vi si giunga. Gli uni contro gli altri ormai da mesi, oggi presentano la loro versione dei fatti. I toni sembrano morbidi e troppo concilianti, ma le prospettive un po' meno. Invocano un confronto, un incontro per chiarire alla presenza del sindaco Liuzzi, chiamato a garante delle decisioni...vedremo. Le Regionali premono alle porte e le alleanze politiche potrebbero rimescolare le carte anche in maggioranza. Nel frattempo alcuni partiti di maggioranza attaccano il presidente del Consiglio, Enzo Notarnicola, che deve vedersela così su due fronti: uno interno ed uno esterno. La lotta, però, sembra appena cominciata. Leggete cosa ci hanno risposto Angelini e F. Notarnicola su questa situazione incandescente in rappresentanza delle due correnti dell'UDC.



Consigliere Angelini, cosa sta succedendo nell'UDC? Antonio Locorotondo e Fabrizio Notarnicola sono dentro o fuori del partito?

Locorotondo e F. Notarnicola non sono mai stati considerati fuori del partito; questa è una domanda che bisognerebbe rivolgere agli interessati. Loro hanno sempre sostenuto di riconoscersi assolutamente aderenti all'UDC, però il loro comportamento in maggioranza e in Consiglio Comunale è contraddittorio in tal senso, come lo è anche il loro non riconoscere il capogruppo Stefano Angelini che, ricordiamolo, è stato nominato dopo votazione democratica in seno al direttivo UDC.
Non riconoscere il Capogruppo equivale a contestare apertamente l'operato dell'UDC di Noci. Difatti, posto il commissariamento della sede UDC Nocese, tutte le decisioni ed istanze devono necessariamente passare attraverso il gruppo consiliare di concerto con il commissario cittadino, ed essere esternate per il tramite del Capogruppo.
Ma se manca la partecipazione al gruppo consiliare, è poi troppo semplice asserire che il Capogruppo ha "agito di testa propria"; sarebbe più corretto dire che ha agito secondo le istanze del gruppo consiliare così come partecipato, previa discussione in sede di Partito.

 

Come valutate la richiesta di una riunione del gruppo consiliare UDC fatta da Antonio Locorotondo e Fabrizio Notarnicola?

Prima di valutare la richiesta di riunione del gruppo consiliare UDC con i rappresentanti provinciali e regionali, è necessario un confronto diretto e democratico all'interno del gruppo consiliare in seduta locale.
Da esso potranno emergere gli eventuali argomenti di discussione da portare in sede allargata, estendendo l'invito anche al Nostro Sindaco. E' necessario conoscere, in primis, quali siano nello specifico le doglianze dei due Consiglieri, in maniera aperta e senza retorica, e verificare se vi siano gli spazi per una composizione interna della controversia.


Cosa c'è che non va nell'operato dei consiglieri Antonio Locorotondo e Fabrizio Notarnicola?

Politicamente, mi pare che i consiglieri Notarnicola F. e Locorotondo abbiano ben agito in sede consiliare. Si lamenta solo una certa mancanza di chiarezza nei confronti del resto del gruppo consiliare, meglio, si vorrebbe capire finalmente, come già prima accennato, quali siano le loro richieste. Con l'ostracismo è difficile ottenere qualcosa, se non un irrigidimento ulteriore delle posizioni reciproche.


Perché in questi anni tanti sono andati via dall'UDC, da Fortunato Mezzapesa a Nuccio Guagnano, da Antonio Laera ad Arturo D'Aprile, per parlare di qualche anno fa; da Vito Liuzzi a Gianni Marinuzzi, Nicola Angiulli, Giovanni Quarato, Elena Lasaracina per parlare del presente? C'è un problema di democrazia interna?

La fuoriuscita di alcuni elementi non ha un motivo univoco; politicamente, ognuno è in grado di ragionare con la propria testa; politicamente ognuno si evolve col tempo. Poi ci sono anche ragioni di carattere personale, su cui non si può discutere.
Anche questa, comunque, è una domanda che bisognerebbe porre ai diretti interessati.

 

Quali saranno le prossime mosse: l'espulsione o la riappacificazione?

Non vi sono "mosse" in previsione, nessuno vuole arrogarsi il diritto di espulsione, e una "riappacificazione" dipende solo dalla capacità degli interlocutori di trovare una mediazione.
Siamo sempre disponibili ad un incontro chiarificatore, e lo abbiamo già dimostrato.
Detto questo, forse ora la prossima mossa non spetta al Commissario, bensì ai due amici che si sono temporaneamente allontanati.
Dal canto nostro, la disponibilità è massima; e comunque si deve precisare che, mentre l'adesione al Partito deve essere spontanea e il Partito medesimo ne prende atto senza esercitare alcun veto, di converso l'allontanamento può essere altrettanto spontaneo oppure, se l'incompatibilità assume toni estremi, saranno le sedi più alte, e non certamente la Sezione di Noci o il suo Commissario, a prendere i provvedimenti opportuni.

Consigliere Notarnicola, cosa sta succedendo nell’UDC? Antonio Locorotondo e Fabrizio Notarnicola sono dentro o fuori del partito?

Il risultato elettorale delle elezioni provinciali ed europee ha portato all’azzeramento del direttivo, alla nomina del solito commissario sezionale e alla chiusura della sede ufficiale del partito ubicata in via Principe Umberto,11. A tal proposito c’e’ da dire che la nuova sede stava diventando sempre di più per molti luogo di confronto e dibattito democratico che portava ad una sintesi sulle problematiche di natura amministrativa e politica riguardanti la nostra città. Con la chiusura della sede è venuto inspiegabilmente meno l’organismo politico. Indipendentemente da tutto questo che speriamo sia presto superato, noi, pur non essendo coinvolti, restiamo convintamente all’interno del partito in quanto ci riconosciamo nei valori dell’UDC.

 

Perché avete fatto richiesta di una riunione del gruppo consiliare UDC? Non avreste potuto fare una semplice riunione di partito, dal momento che “i panni sporchi si lavano in famiglia”?

Abbiamo formalizzato una tale richiesta a seguito di inviti ad incontri risultati ad oggi infruttuosi. Il mancato coinvolgimento da parte del capogruppo che partecipa agli incontri di carattere politico e amministrativo senza alcun confronto con i sottoscritti, ma ascoltando solo il commissario; il mancato coinvolgimento da parte della gestione commissariale; la mancanza di una sede ufficiale dove incontrarci, ci hanno spinto ad ufficializzare una richiesta di incontro chiarificatore alla presenza degli organi superiori di garanzia di democrazia, così come previsto dallo statuto del partito.

 

E’ vero che il vostro obiettivo politico è ottenere la presidenza del Consiglio o un assessorato?

Assolutamente no è una voce falsa e tendenziosa per nascondere la verità e metterci in cattiva luce. Abbiamo dimostrato con i fatti, e ne sono testimoni gli amici del partito, di non essere attaccati ad alcuna poltrona, a differenza di altri. Ciò che ci interessa è di rendere un servizio alla cittadinanza ed al partito: non a caso in consiglio comunale partecipiamo attivamente al dibattito con una presenza costante. All’indomani delle elezioni amministrative non abbiamo rivendicato alcun incarico pur avendone diritto a tutti gli effetti. Ma vi e’ di più: abbiamo fatto passi indietro per coinvolgere nella gestione anche altri componenti della lista e del partito.


Cosa c’è che non va nell’operato di Enzo Notarnicola, commissario UDC cittadino, e Stefano Angelini, capogruppo UDC in consiglio?

A Enzo Notarnicola gli riconosciamo di essere un riferimento storico dell’ UDC e non solo a livello locale, glielo abbiamo dimostrato anche con l’ultima campagna elettorale che lo ha visto coinvolto personalmente. Spesso, per spirito di partito, lo abbiamo anche assecondato in alcune scelte che non condividevamo a pieno. Ma è arrivato il momento di cambiare: gli errori del passato devono insegnare qualcosa e dunque bisogna rompere un modus operandi che vuole il partito commissariato all’indomani di ogni competizione elettorale. Col commissariamento, poi, avviene una chiusura totale del partito in dispregio ad ogni dialettica democratica: questo modo di fare non fa altro che penalizzare sia il partito che la vita amministrativa dell’intero paese. A Stefano Angelini che all’epoca ci chiese di fare il capogruppo e alla cui proposta con piacere acconsentimmo, sicuri di una sua e nostra crescita politica, chiediamo maggior coinvolgimento sulla vita politica e amministrativa con la dimostrazione di essere autonomo e libero nelle decisioni che riguardano il gruppo consiliare

 

Locorotondo è un consigliere al suo primo mandato, Lei ha già un ampio trascorso politico (Popolari, Forza Italia e dal 2008 l’UDC): se non dovesse ricomporsi la frattura interna al partito chiederete di entrare in altre formazioni o avete in animo di costituirne una nuova?

Antonio Locorotondo nonostante il suo primo mandato e la sua giovane età sta dimostrando di essere una persona autonoma e libera da ogni condizionamento. Purtroppo, e parlo con cognizione di causa, in politica la libertà di esprimere le proprie idee e la richiesta che prevalgano i metodi democratici condivisi si scontrano con una mentalità egocentrica ed accentratrice dove spesso la voce di uno si sostituisce a quella di tanti che in silenzio lavorano per tutti. La democrazia, la pari dignità, il cambiamento che non ho avuto modo di riscontrare in passato è il nostro obbiettivo nell’UDC. Mi auguro che all’interno dell’UDC prevalga il metodo democratico di confronto e sintesi delle posizioni tanto da non costringere nessuno ad abbandonare e voglio invitare tutti gli amici che si sono allontanati a riavvicinarsi perchè sono convinto che il buon Enzo questa volta capirà che con metodi condivisi si può andare insieme lontani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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