europarlamento  ELEZIONI EUROPEE  26 maggio 2019  NOCI (Bari)

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   26 maggio 2019 NOCI (Ba)


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Un voto per l’Europa, un voto per il Partito Democratico

05 23 pdCOMUNICATO - Domenica 26 Maggio voteremo per eleggere i membri del prossimo Parlamento Europeo, cioè della massima espressione e simbolo del processo d’integrazione dei popoli d’Europa, dell’Unione di questi popoli nel sogno di una pace che giunge dopo secoli di guerre sanguinose tra stati sovrani. Sovrani, per l’appunto, di farsi la guerra. Economica, politica, religiosa od ogni altra sua forma conosciuta.

La partita è quindi tutta qui:

- da una parte i cosiddetti sovranisti, e cioè quelli che vogliono portare in Europa più Italia. Ma quindi anche più Francia, più Germania, più Austria, più Spagna, più Austria, più Ungheria e addirittura più Inghilterra (perché pure gli inglesi, visto che ancora non riescono ad uscirne, Domenica voteranno per i propri rappresentanti al PE). Insomma quelli che, delle due l’una, o vogliono l’Europa così com’è (una Europa di stati sovrani, appunto), peggiorandone - se possibile - quei difetti che la fanno percepire così distante da tanti suoi cittadini, oppure la vogliono buttar giù del tutto;

- dall’altra gli europeisti, coloro i quali vogliono completare il processo di integrazione politica, sociale ed economica cominciato faticosamente nel dopoguerra, per giungere alla realizzazione di un vero e proprio stato federale: gli Stati Uniti d’Europa, in cui gli organi eletti direttamente dai cittadini - quale è il Parlamento Europeo - abbiano sempre maggiori poteri sulle questioni d’interesse federale.

Chi pensa che l’Italia possa vincere le sfide del futuro, confrontandosi da sola coi giganti che oggi determinano gli equilibri mondiali - gli USA, la Cina e la Russia  - voti pure per i primi. La loro affermazione porterebbe inevitabilmente al progressivo indebolimento delle istituzioni comunitarie e, infine, al loro sgretolamento. Una volta avvenuto ciò, non resterebbe che scegliere a chi appaltare (o svendere) la nostra politica estera, lasciando ad altri definire la nostra forza e posizione nel mondo. Chi si sente sovranista, insomma, farebbe bene a pensare a quale sarà il sovrano cui dovrà inchinarsi nel prossimo futuro.

Chi, invece, ritiene fondamentale rafforzare i nostri legami con gli altri partner europei, per poter giocare assieme un ruolo da protagonisti sullo scacchiere internazionale (un ruolo che porti sviluppo e benessere all’Europa tutta e unita) non può che votare per noi. Per gli europeisti. Per chi si sente europeo.

Le forze ormai da un anno al governo dell’Italia hanno sul punto una sostanziale identità di vedute. Il nemico è Bruxelles. L’azione di governo viene sviluppata sempre in costante contrapposizione alle autorità ed agli organi della UE, cui vengono spesso addebitate le responsabilità dei propri fallimenti. E’ utile ricordare, a riguardo, come Lega e 5stelle siano riusciti in poco tempo ad invertire ogni segnale di ripresa che il precedente governo a guida PD era riuscito a guadagnare dopo la crisi del 2008. Oggi abbiamo meno posti di lavoro, meno PIL che un anno fa, nonché la quasi sicura prospettiva di maggiori imposte sui consumi. L’IVA aumenterà certamente: l’imbarazzo di Tria e Conte ogni qual volta si solleva la relativa questione sta lì a testimoniarlo.      

Ma il nemico non è solo Bruxelles. E’ il diverso e chi lo accetta. Il migrante e il c.d. buonista. L’omosessuale e chi lotta per il riconoscimento di sempre maggiori diritti civili.  Chiunque, in definitiva, sia disponibile a portare i propri confini mentali più in là del proprio cuore o del proprio portafoglio. Ecco perché tutto questo affannarsi nel definire una identità nazionale nella razza, nella religione, nel territorio. È il modo in cui si evidenziano - e in alcuni casi si creano di sana pianta - le differenze che ci distinguono dagli altri e ce li possono far percepire come nemici. Molte differenze, molti nemici, molto onore. O no?

Il Partito Democratico, al contrario, per le tradizioni dalle quali esso proviene, crede fermamente nel valore della cooperazione internazionale e del dialogo. Del confronto tra diversi come fonte di arricchimento reciproco. Gli unici nemici che riconosce sono quelli che questi strumenti vogliono mettere in dubbio, nel tentativo di lucrare consenso sulle criticità che il tempo attuale ci chiede di affrontare. La prima e più grave delle quali è senz’altro la rivoluzione tecnologica in atto, che nel breve periodo minaccia il lavoro umano. Tutte le paure e le insicurezze del nostro tempo vengono da lì. E’ per questo che diamo priorità all’esigenza di arginare questa emergenza sociale attraverso: 1) un PIANO STRAORDINARIO DI INVESTIMENTI PER OPERE PUBBLICHE, LAVORO E SOSTENIBILITÀ finanziato dal Bilancio Europeo, 2) l’istituzione di una INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE EUROPEA per i paesi con un alto numero di persone senza lavoro o in recessione, finanziata da risorse comunitarie. Queste le prime due idee delle dieci che proponiamo per la nostra Europa e che trovate sul nostro sito. Se sapremo rilanciare l’occupazione e aiutare chi rimane indietro, potremo insieme riguadagnare la fiducia necessaria per continuare il cammino verso il sogno di una Europa finalmente compiuta. Per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le donne e di tutti gli uomini che con noi questo sogno condividono. E specialmente di chi, pur condividendolo, è tentato di rimanere a casa. Domenica mattina andiamo a votare per l’Europa. Andiamo a votare per il Partito Democratico.

IL DIRETTIVO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI NOCI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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