NOCI (Bari) - Comizio di chiusura anche per la lista collegata alla coalizione a sostegno di Michele Emiliano “Noi a sinistra per la Puglia”. Dopo il comizio elettorale di FDI AN ieri 28 maggio è stata la volta anche del circolo SeL di Noci, in piazza in compagnia di Tommaso Fiore. Già assessore alla sanità, Fiore è ritornato in questo turno sulla scena politica della sinistra pugliese come candidato consigliere regionale. “Per garantire i diritti alle persone, per assicurare alla Puglia nuove fasi di sviluppo”.
Dopo Girolamo e Bucci, Noi a sinistra per la Puglia è tornata a proporre sulla piazza nocese anche un altro nome, forse un po più noto, grazie all’intervento di Luca Curci, simpatizzante SeL. Consapevole di voler proporre alternative di sinistra “per non consentire alle larghe intese di avere politiche uniche così come sta accadendo a Noci”, Curci ha così introdotto il candidato. “Perché siamo la sinistra dalla parte dei lavoratori” ha commentato.
E quindi l’ intervento di Tommaso Fiore, molto analitico sotto alcuni aspetti ma speranzoso per il futuro della Puglia: “Stiamo assistendo ad una lotta di successione a Berlusconi da parte dei gruppi di potere fino a poco tempo fa da lui tutelati ma anche a storie interessanti di candidati di centro sinistra inaccettabili. Questi sono i motivi per cui abbiamo voluto far nascere Noi a sinistra per la Puglia. Per poter riprogettare una sinistra che possa riproporre ricette politiche ed economiche in una Italia distrutta dal centro destra. In Puglia, grazie allo scorso governo di sinistra, abbiamo utilizzato i fondi europei fino all'ultimo centesimo senza aver mai ricevuto avvisi di garanzia per qualsivoglia sperpero di danaro. Abbiamo costruito un modello di governo capace di capire e di governare ed oggi siamo capaci di andare avanti con più energia di prima”. ”È senz'altro una campagna elettorale difficile per noi” ha continuato “perché il nostro simbolo è totalmente nuovo. Tenteremo di avvicinare il cittadino alle istituzioni nonostante l'astensionismo. Non votare significa regalare la Puglia a chi dei voti ne fa una compravendita. La campagna elettorale non serve a fare slogan ma riorganizzare i gruppi sociali per creare alternative al paese ed è quello che stiamo facendo noi, è quello che continueremo a fare anche dopo la campagna elettorale. Garantiremo i diritti creando produttività. Continueremo a fare sforzi sovraumani per salvare le aziende, come nel caso Bridgestone che oggi vede un nuovo investimento ed una nuova prospettiva. La puglia ha bisogno di un governo che guarda a nuove fasi di sviluppo. E questo possiamo farlo solo noi di sinistra”.